venerdì 18 settembre 2009

Basta cioccolata, please.

Sarà che le notizie si accavallano, e che non hai ancora smesso di riflettere su una che subito un'altra ti aggredisce e stordisce, e fai tuo il dolore straziante di tanta gente che neppure conosci.
Sarà che confondi i volti: quelli sorridenti di sei giovani in divisa si sovrappongono a quello di una splendida ragazza che sino a poco fa riempiva lo schermo. Nessuno di loro è più con noi. Non i parà morti in Afghanistan né Sanaa - di soli 18 anni - pugnalata a morte dal proprio padre perché innamorata di un non-musulmano.

Sono figlia di militare e quello che sto per dire mi fa male, ma è quello che sento dentro oggi: i sei parà morti a Kabul erano lì perché al loro stipendio si aggiungeva l'allettante bonus della "missione". Avranno pensato, quei ragazzi, che con sei mesi all'estero avrebbero potuto dare l'anticipo del mutuo per la casa, avrebbero potuto sposarsi senza gravare su mamma e papà. Avrebbero potuto.

Ma i loro sogni si sono polverizzati insieme al Lince. C'è ancora qualcuno che ritiene che fossero lì per ragioni ideologiche? Perché davvero convinti di portare la pace? Be', io lo credevo. Una volta. Ora non più. Che la si definisca "missione di pace" non me ne frega un cazzo: lì si muore. Muoiono i nostri e muoiono i civili. Perché nessuno - lì - vuole la pace. O la democrazia. Le ultime elezioni - quanto regolari? - hanno decretato la vittoria di Karzai: quello stesso che meno di 6 mesi fa ha promulgato una legge che legalizzava gli stupri, salvo poi a promettere di "rivederla" di fronte alla levata di scudi di mezzo mondo. Ma non credo l'abbia ancora fatto. E noi siamo lì. A fare cosa?

Sanaa è morta per mano di un padre-padrone. Ed è morta due volte, ammazzata anche dalla madre, che ha assolto il marito omicida: "Sanaa ha sbagliato". Ma cosa hanno a che spartire con noi costoro? Vivono da noi, ma non con noi. Se andassi in un paese musulmano, e decidessi di viverci, mi adeguerei - per rispetto - alle loro usanze. Diventerei astemia. Mi coprirei il capo. E se in quel paese portassi i miei figli, vorrei che si integrassero il più possibile, o - almeno - che fossero il meno possibile diversi dai loro coetanei. È tanto assurdo il ragionamento?

"La libertà e la democrazia non si possono regalare come due pezzi di cioccolata. Specialmente in un paese, in una società, che di quei concetti ignora il significato. La Libertà bisogna conquistarsela. E per conquistarsela bisogna sapere cos'è. Bisogna capirla, bisogna volerla. La democrazia, ovvio, lo stesso."

"Al mondo c' è posto per tutti, dico io. A casa propria tutti fanno quel che gli pare. E se in alcuni paesi le donne sono così stupide da accettare il chador anzi il velo da cui si guarda attraverso una fitta rete posta all' altezza degli occhi, peggio per loro. Se son così scimunite da accettar di non andare a scuola, non andar dal dottore, non farsi fotografare eccetera, peggio per loro. Se son così minchione da sposare uno stronzo che vuole quattro mogli, peggio per loro. Se i loro uomini sono così grulli da non bere la birra e il vino, idem. Non sarò io a impedirglielo."

Cosa sono diventata, se voglio che i nostri ragazzi vengano via dall'Afghanistan, perché quelli là non-ci-vogliono? E se voglio che chi arriva qui e vive qui si integri, provi a ragionare e ad educare i propri figli come i nostri, come definirmi? Una comunista? Una dipietrista? Una leghista? Mi va bene tutto. Ma basta regalare cioccolata a chi non la vuole. Perché non la conosce - magari - o perché, conoscendola, non saprebbe che farsene. O perché ritengono la vita più bella senza cioccolata.

61 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Rispetto e pietà per questo soldati caduti. Poi le polemiche sulla guerra le possiamo anche fare ma non devono toccare chi cmq non sceglie la guerra ma la fa.

Mi fermo qui e ti rimando al mio blog dove tratto in modo più articolato questo tema.

Sanaa:leggere quelle parole della madre sono state per me un pugno nello stomaco.

Franco ha detto...

Mi fai riflettere. Ancora non so che cosa pensare e dire. E non è forse necessario dire nulla. Ma approfitto dello spazio dei commenti per farti un saluto.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Daniele, spero di non essere stata fraintesa in merito alla morte dei 6 parà: tutto il rispetto per loro, tutta l'umana pietas per il dolore dei loro congiunti - che faccio mio - e tutta la rabbia per le loro giovani vite stroncate. Quello che non è più mio è lo sventolare della bandiere listate a lutto, il cordoglio delle istituzioni e i funerali di stato, dispensati come bruscolini.

L'ho detto commentando altrove: sono morti nell'esercizio delle loro funzioni e consapevoli dei rischi che si assumevano accettando l'ingaggio. Morti sul lavoro, ha detto qualcuno altrove. Come i nostri poliziotti e carabinieri che sono sulle strade ogni giorni. O come i vigili del fuoco che combattono e muoiono in roghi appiccati ad arte. Ma loro passano sotto silenzio, perché sono a casa. Ed allora è tutto normale. Che tornino a casa allora i ragazzi che ci sono rimasti. Che vengano via da laggiù, dove non ci vogliono. E che li lascino cuocere nel loro brodo, quelli: me ne fotto della loro libertà e della loro democrazia. Che crepino nelle moschee, a culo all'aria. Non mi riguarda più: rivoglio a casa quei miei figli non miei!
Ti abbraccio.

Ormoled ha detto...

Bastian sono in linea con te per tutta la prima parte del post. Sulla seconda parte divergo solo su due sfumature. Secondo me le donne di quei posti sono così perchè purtroppo educate così e nessuno gli ha veramente spiegato nulla di diverso, non è cattiveria è ignoranza di quella che ti fa dispiacere. Se vediamo qualcosa di molto sbagliato, ma radicato nella cultura sono d'accordo che il cambiamento lo devono fare loro e solo loro. Imporre qualcosa, per qunto giusto non ha mai dato frutto. In qualche maniera però dobbiamo accompagnarli, fargli semplicemente vedre che c'è qualcosa di diverso e temo anch'io che queste missioni forse non siano il modo giusto. In fin dei conti a nessuno piace una situazione di sofferenza soprattutto se è molto vicina a noi e in un mondo così globalizzato il nostro vicino sta anche dall'altra parte del mondo. Su chi viene invece a vivere in Italia io sarei molto ma molto severo, qua ci sono delle regole e delle abitudini. Se vieni qua è perchè accetti queste abitudini quindi professi la religione che vuoi ma non si uccide per nessun motivo, e non si mette il burka (si scrive cosi?) perchè la legge dice che non si va in giro con il viso coperto! e avanti di questo passo.
Buona serata, un abbraccio :)

Bastian Cuntrari ha detto...

@Franco, anch'io ho impiegato un po' per chiarirmi le idee: e ancora non so se ci sono riuscita sino in fondo.
Quando sono morti i ragazzi a Nassiriya non la pensavo così e li vedevo come eroi. Perché io sia cambiata non te lo so dire, né so quali siano i meccanismi "mentali" che mi hanno modificata.
Ma è così che vedo oggi le cose e sentivo di doverle condividere con qualcuno. E sono felice che tu sia passato di qui, caro amico.
Un bacio e buon fine settimana.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Ormoled, comprendo il tuo punto di vista, ma non lo condivido.
Mi pare che la comprensione data al marito omicida dalla mamma di Sanaa, sposi la mia tesi: affermi che, per far loro comprendere i nostri valori di libertà, dovremmo "... accompagnarli, fargli semplicemente vedere che c'è qualcosa di diverso...". Sanaa li aveva capiti i n ostri valori, e voleva farli suoi. E guarda che fine ha fatto.
La madre non li comprenderà mai.
È una guerra persa in partenza, Ormoled.
Come quella in Afghanistan.
Ti abbraccio.

ღღ Š î $↕ Ŧ ۞ ღღ ha detto...

E' bello riaccendere il computer e ritrovare i vecchi amici è meno bello leggere le notizie che purtroppo in questi giorni ci assilano.
Facevo una riflessione. Ma che ci stiamo a fare im Irak, perchè non in Burkina fasu, perchè non in Costa D'avorio, perchè non in un qualsiasi altro paese dove ci sono guerre. Alla fine non è guerra ma solo brutali linciaggi agguati mortali verso chi sta cercando di far funzionare un paese. Ma se loro stessi non lo vogliono che rimanessero così. Li non c'è neanche una minima resistenza verso i così detti integralisti. Ciao a presto spero di ritornare a pieno regime.
Un abbraccio Sisifo

Ormoled ha detto...

Istintivamente prenderei a randellate entrambi i genitori di Sanaa, ma al di la di uno sfogo o di aver creduto di fare un po di giustizia non otterrei nulla di più, il che mi serve a poco visto che la povera ragazza ormai è morta. La mia frase è stata semplicistica in effetti, ma quello che volevo dire è che non è con la forza che loro cambieranno idea, ma come ha fatto Sanna vedendo che c'è un alternativa e accettandola. Il problema sta nel passaggio tra questa nuova generazione e quella vecchia che la vorrebbe schiacciare.
Si è una guerra persa in partenza e in un modo o nell'altro per anni porterà ancora sopprusi e sofferenza. Temo che questa sia ancora l'unica cosa certa. Buona notte Bastian

il Russo ha detto...

Bella prova di onestà intellettuale su questo tuo pezzo, su una cosa però mi sento di dissentire: "Se andassi in un paese musulmano, e decidessi di viverci, mi adeguerei - per rispetto - alle loro usanze."
Rispetterei le loro usanze di sicuro, tipo quelle che tu hai descritto, ma se stessi in un Paese musulmano nel quale (purtoppo) vige la shaaria, puoi scommetterci che in casa mia a tutto ciò non mi adeguerei.
Ma sono convinto che tu la pensi come me e forse ti sei solamente scordata di specificarlo, d'altronde il tuo bel post parla chiaro sul tuo livello etico e culturale.

Rolando ha detto...

su quanto è accaduto a Kabul sposo in pieno il tuo punto di vista. aggiungo anche che un militare in una zona di guerra in teoria ha molte più probabilità di morire rispetto ad un muratore su un ponteggio o un operaio alle presse, o di rimanere gravemente ferito rispetto ad una domestica che a 55 anni ha la schiena rotta come una di 90 anni, o l'artrite deformante alle mani. Dall'inizio dell'anno abbiamo 1300 morti sul lavoro.
sarà retorica anche questa, ma sia se parliamo di freddi numeri, che se parliamo di pietà umana (o cristiana), dovremmo tenere conto di ambedue i casi.
a meno che un soldato morto serva per aumentare lo 'score' del suo paese nei rapporti internazionali tra potenze.
il rispetto delle regole del paese; ho sentito Sposini, a la vita in diretta, che diceva proprio questo, ossia che quando si va in un paese bisogna rispettarne le regole. dunque, se la famiglia di Sanaa fosse andata ad esempio in Egitto o in Pakistan, non ci sarebbe stato nulla di male in quel che è successo.
ah, a proposito:
"Codice Penale, art. 587
Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella."
il delitto d'onore, in Italia, è stato abrogato nel 1981, con la legge 442 ossia appena 28 anni fa.

Damiano Aliprandi ha detto...

Cara Bastian Contrario, nonostante abbiamo idee politiche diverse è bello ritrovarsi d'accordo su questo tema. Altrove qualcuno ha detto morti sul lavoro. Bè come ben sai sono stato io,e me lo immaginavo che potessero suscitare polemiche.


Non hai bisogno di etichette, si è più liberi di pensare senza...

Bastian Cuntrari ha detto...

@Sisifo, bentornato!
Anche se ti si accoglie con queste "prime pagine". E sono con te: non ci vogliono, non l'accettano la nostra "cioccolata"; perché la stragrande maggioranza non la conosce.
E perché chi la conosce vuole che rimanga propria esclusiva. Per questo dico basta!
Ricambio affettuosamente il tuo abbraccio.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Ormoled, evidentemente avevo frainteso e hai fatto bene a chiarirmi il tuo pensiero. Ma ancora debbo limarlo: dal mio punto di vista, ovviamente.
È vero, sarà uno scontro generazionale: Sanaa voleva vivere come noi e integrarsi. Entrambi i genitori no: non la volontà di "integrarsi" hanno portato qui, ma il retaggio del loro bastardo "integralismo" religioso, più forte dell'amore per la loro figlia. Come risolvere il problema? Ora la faccio fuori dal vasetto...

Leggo qui che da tempo Sanaa riceveva SMS dal padre - che la minacciava di morte - e da amici, che la ponevano sull'avviso.
Allora: esistono il Telefono Azzurro e il Telefono Rosa. Inventiamo un "Telefono Verde" (non il verde leghista, ma quello della dissidenza iraniana) cui ogni cittadino - anche anonimamente - possa segnalare casi quali quello di Sanaa e che sia collegato a istituzione che possano prevenire, ma anche reprimere delitti come quello purtroppo consumato.

Uno stato di polizia contro i musulmani integralisti? Sì! E 'sti cazzi! Nessuno si lamenta di uno stato di polizia contro i pedofili e gli abusi sui minori o contro la violenza e lo stalking nei confronti delle donne!
Messo in gattabuia, quel macellaio fottuto non le avrebbe fatto del male. Scontro tra due civiltà? Ben venga, se riuscisse a salvare anche una sola vita!
Un bacio, amico mio.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Russo, grazie per le tue parole. Forse ho frainteso l senso della chiosa: "...ma se stessi in un Paese musulmano nel quale (purtoppo) vige la shaaria, puoi scommetterci che in casa mia a tutto ciò non mi adeguerei."
Intenti dire che, tra le mie quattro mura berrei, mi truccherei e girerei in mutande? Certo che sì!

Ma se, avendo deciso e scelto di vivere lì e se fossi tenuta - per integrarmi - ad imparare a memoria versetti del Corano e ad andare in moschea a culo all'aria, lo farei. E se fossi obbligata a sposare solo un musulmano perché quella è la loro legge, lo farei. Perché nessuno mi ha deportato in quelle lande desolate: ho scelto io, così come ha scelto il maledetto padre di Sanaa di stare qui!

Scusa la rabbia feroce, Russo: continuo a pensare ai suoi 18 anni e ai miei, quando al liceo avevo un fidanzatino ebreo, Ariel, dai grandi occhi tristi.
E io sono ancora qui, e posso scrivere di lei che ha smesso di vivere. Ci sono delitti per i quali (reggiti forte) vorrei la pena di morte: e questo è uno.
Ti abbraccio.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Rolando, come ho risposto a Daniele ieri (17:48), anche per me quei ragazzi sono "morti sul lavoro" o meglio - come si dice per chi indossa una divisa - "nello svolgimento del proprio dovere", ma è la stessa identica cosa.

È vero, se quello che è accaduto a Sanaa fosse successo in Pakistan o in Egitto, non ci sarebbe stato nulla di male: ma lei era qui, lavorava da noi, si relazionava con la nostra gente. Ed avendola accolta, avevamo il dovere di proteggerla. Così come abbiamo il dovere di punire esemplarmente il suo omicida.

Citi giustamente la fattispecie del "delitto d'onore" abrogato (fortunatamente) neppure 30 anni fa che, seppure con una pena irrisoria, era comunque punito. Bene: ora non c'è più e nessun delitto in cui sia messo in gioco "l'onore" è diverso dagli altri. Ma c'è un altro articolo del Codice Penale che non ho sentito richiamare.
Art. 414 Istigazione a delinquere
Chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati è punito, per il solo fatto dell'istigazione:
1) con la reclusione da uno a cinque anni, se trattasi di istigazione a commettere delitti.
2) con la reclusione fino a un anno, ovvero con la multa fino a lire quattrocentomila, se trattasi di istigazione a commettere contravvenzioni.
Se si tratta di istigazione a commettere uno o più delitti e una o più contravvenzioni, si applica la pena stabilita nel n. 1.
Alla pena stabilita nel n. 1 soggiace anche chi pubblicamente fa l'apologia di uno o più delitti.

Fossi il GIP, imputerei di apologia di reato la madre e l'imam: meglio che nessuno la passi liscia.
Un bacio, caro amico.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Inca, scusami... nella foga non ho segnalato il link al tuo bellissimo post, che ho commentato e sposo in pieno.

Polemiche? Non mi sembra poi più di tante: si vede che la maggioranza la pensa come te e me...
Un abbraccio.

fabio r. ha detto...

in questi casi.. (Kabul intendo, sulla povera Sanaa invece ci sarebbe troppo da dire) non so mai cosa dire.. ho un tumulto in testa ed un po' di schifo generalizzato, quindi ti abbraccio e ti saluto.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Fabio, se anche tu hai un tumulto in testa sono in ottima compagnia...
Ricambio l'abbraccio e ti auguro un buon fine settimana, prof.

Anonimo ha detto...

"Diventerei astemia. Mi coprirei il capo. E se in quel paese portassi i miei figli, vorrei che si integrassero il più possibile, o - almeno - che fossero il meno possibile diversi dai loro coetanei. È tanto assurdo il ragionamento?"

Abbastanza assurdo sì.
Non vedo perché una persona debba rinunciare alle proprie usanze o alla propria cultura per commpiacere i propri vicini. Io qui in UK non mi sono anglicizzato (cthulhu me ne scampi e liberi!!) e nessuno me lo chiede, tra l'altro. L'importante è rispettare le leggi e soprattutto rispettare gli altri. Ognuno può avere la propria cultura a casa propria, l'importante è che questo non confligga con le leggi del paese Ciò significa che se la visione della tua religione o cultura è integralista non ha senso stare in un paese che non è affine alla tua cultura. Altrimenti ne paghi le conseguenze penali.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Fabristol, presumo di essermi espressa male: non per compiacere i miei vicini, ma per rispettare le loro consuetudini.
Il che - credo - sia ben altra cosa.
Buon fine settimana.

Joe ha detto...

Ti scandalizzi giustamente per l'assassinio di Sanaa, ma pensa che in Giordania un altro membro di questa religione intrisa di violenza uccise il mese scorso la nipote che era stata violentata da ben due delinquenti. La freddo' nella casa del fratello per rivendicare l'onore di famiglia. Madre e padre di questa sfortunata parlarono con orgoglio del coraggio di questo fanatico.
Per quanto concerne l'Afghanistan, bisogna essere veramente ignoranti della storia per porre piede in questo nido di vespe. 131 soldati canadesi hanno gia' perso la vita (per niente) in questi deserti inospitali. Vengono ricordati con parole come "non li dimenticheremo mai", ma nessuno ricorda piu' i loro nomi dopo un solo giorno. Li chiamano eroi, ma sono semplicemente vittime di esplosioni che li uccidono nei loro veicoli militari. La presenza dei soldati NATO (A per oceano atlantico) in Afghanistan e' una pura assurdita' che ci costa un bagno di sangue e risolvera' nulla.

XXX

Pape Satan Aleppe ha detto...

La democrazia, cosiccome la rivoluzione, non si esporta a cannonate ...

Gap ha detto...

Cara, non commento, ho già detto e polemizzato troppo sull'argomento, hai sicuramente letto. Passavo per un saluto perché ti ho trascurata un po'. Buona domenica.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Joe... intanto bentornato...
Racconti della ragazza giordana violentata e uccisa per vendicare l'onore della famiglia. Ma dunque quelle genti sono troppo lontane dal nostro sentire e dal nostro mondo perché si possa sperare - con loro - in un mondo condiviso. Allora ha ragione la mia "amica", quella del virgolettato, a dire che è meglio che rimangano a casa propria.

Per i caduti in Afghanistan, canadesi, italiani... poco importa... anche qui leggiamo "per sempre nei nostri cuori", ma dopo due giorni - a parte i familiari - nessuno ne rammenta più il nome. Sì, sono solo vittime di un'assurdità con la quale non caveremo un ragno dal buco. Perché a loro sta bene così: e dunque facciamoli cuocere nel loro brodo.

XXX

Bastian Cuntrari ha detto...

@Pape Satan, ma manco si regala come cioccolata, se chi la riceve è "allergico" alla cioccolata...
Ti abbraccio.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Gap, veramente non è che mi hai "trascurata": mi hai "quasi" preso a parolacce!

"Bastian, che ti stai fumando? Hai cambiato spacciatore? O è Robba che ti sei portata dalla Croazia?"
Va be'... dato che sono buonissimissima, ti perdono: con gli anziani bisogna avere pazienza... ma guarda che non sono coglionazza come Giobbe!

Sull'Afghanistan ho letto il post e il link: profetico.
Un bacio del perdono dalla tua Super-Quaglia preferita.

Ormoled ha detto...

Cavolo, è delicata da gestire, ma sai che non è una brutta idea? Il problema è che qua in Italia, finchè non ti uccidono l'assassino non è colpevole anche se ti ha avvisato con manifesti in piazza duomo a Milano con giorno e ora dell'attentato. Io tirerei via la parola musulmani e lascierei solo la parola integralisti in questo gruppo speciale di polizia, così ci starebbero dantro anche tutti quelli che, in gruppo o da soli, ledono la vita e la salute degli altri, e son convinto che ci siano un sacco di casi che han fatto meno rumore di questo.
Che potenza sentirti così incazzosa :)
Ciao cara Bastian.

Gap ha detto...

Come potrei prenderti a parolacce, al massimo a bastonate!!!

Gap ha detto...

So che mi attiro il tuo odio quando faccio certi discorsi. Ma mi viene da dire che tutto è già stato scritto, basta sapere dove leggere.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Ormoled, credevo che mi avresti sputato... sul monitor! E invece...
Certo, è difficile da gestire; ed hai ragione, parliamo solo di "integralisti" senza ulteriori aggettivi.
Io penso che manchi la volontà politica per certe scelte: l'attuale governo, probabilmente, una proposta del genere la farebbe vlentieri, ma si attirerebbe addosso gli strali di tutti gli altri e verrebbero bollati come razzisti, fascisti, etc.
E sono sicura che - dall'altra parte della barricata - più di qualcuno possa aver pensato ad una soluzione del genere: ma te le immagini le reazioni?
Purtroppo in politica il semplice "buon senso" non trova diritto di asilo...

Sì, sono tanto incazzata, Ormoled: Sanaa non faceva parte della schiera delle donne "stupide, scimunite e minchione" cui si riferiva la mia "amica" che ho citato nel virgolettato. Ma è rimasta presa tra le maglie di una famiglia bastarda, chiusa, gretta, in cui religione, legge, stato e costituzione sono un tutt'uno. E in cui la parola di uno stronzissimo imam ha più valore della legge del paese che - bella cazzata! - li ha ospitati.

Un bacio grande, mio caro.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Gap, uàn & tù: ma 'ndo vai!!!
Prova a prendermi, ciccione di un matusa!
E poi, OK: tutto era scritto. Ma io ALLORA non condividevo. Ora sì.
"Soltanto gli sciocchi e i morti non cambiano opinione. (James Russell Lowell).
Che ha detto anche un'altra grande verità, ma non la riporto, sennò... a-ri-litighiamo...
Ti abbraccio.

Punzy ha detto...

Io sono una fervida sostenitrice dell'integrazione razziale nel rispetto della tradizione dei popoli. Ma francamente, e qui divento proprio fascista, nn tollero che a tradizione debb portare all'omicidio. Qui in Italia ci siamo battuti affinchè non fosse più contemplato il diritto d'onore, affinchè lo stupro non fosse semplicemente considerato come reato contro la morale, chi viene qui deve tener presente le nostre leggi e rispettarle.
Punto

Joe ha detto...

Io non farei ti tutta l'erba un fascio. Se vogliono entrare nel paese con le donne coperte dalla testa ai piedi e gli uomini in pigiama si puo' subito sapere che questi individui non hanno nessuna intezione di integrarsi nel nuovo paese. Se invece si presentano con educazione e vestiti occidentali allora non mi danno fastidio.
Qui in Canada le nostre leggi di immigrazione assai liberali hanno aperto il paese a molti fondamentalisti arabi che hanno subito costruito moschee e madrasse. Ora hanno incominciato a dimostrare per l'introduzione della Sharia e scrivono continuamente sui giornali insultando il modo di vita occidentale. Qui in Canada tutti i gruppi etnici vivono in armonia, ma questi individui non sono integrabili.

XXX

Anonimo ha detto...

Non posso far altro che aggregarmi alla maggiorparte dei commenti sia sul caso di Sanaa che su quello che succede in Afghanistan, dove anche i britannici hanno avuto il loro bel numero di -inutili-morti.
Per quanto riguarda Sanaa, non penso potrei aggiungere molto. essendo contraria a tutte le religioni organizzate ed a tutti i fanatismi e fondamentalismi, il collegamento tra atti del genere ed arei schiantati contro grattaceli di NY si fa immediato.
Rispetto le altre culture e ho avuto l'onore di conoscere mussulmani "illuminati", perfettamente integrati nel mondo (tra l'altro alquanto multiculturale) britannico, sposati a donne inglesi che non avrebbero certamente tollerato ne` burqa ne` harem. Ma di fronte agli estremismi divento "nucleare", specialmente quando, ancora una volta, sono le donne ad esserne vittime.
e non aggiungo altro perché, cara Bastian, sai come la penso.
xxx

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Carissima,
l'integrazione tra varie culture è una faccenda estremamente complessa, e da questo punto di vista non me la sento di convenire con te sul fatto che questi musulmani che vengono a vivere qui in Italia debbano integrarsi comportandosi come noi, e che lo facciano presto e senza rompere le scatole.
E' sbagliato perchè questa terra è parte del mondo e non è casa nostra. Tu dici che se andassi a vivere là ti integreresti: ma fino a che punto saresti pronta a farlo? Dimmi se saresti anche disposta a far parte di un harem, di essere una tra le cinque donne dell'uomo che ami: la poligamia è appunto un aspetto di culture differenti dalla nostra.
Le cose sono maledettamente complicate, e non ci occorre di essere così schierati per condananre senza tentennamenti l'omicidio di Saama, che però non è l'unico episodio di estrema e difinitiva forma di violenza verso donne: ne abbiamo di esempi nostrani!
Mi pare in definitiva sbagliato tirare al traino di un fatto atroce e che ci lascia attoniti problemi così complessi da richiedere una risposta più articolata, meno sbrigativa.

il mio nome è mai più ha detto...

Ciao gemella,
torno tra voi, anche se non so bene fino a quando.
Condivido il tuo posto. I sei parà stavano facendo il loro lavoro, e ad essi va tutto il mio rispetto, anche se c'è stato un prete coglione che ha detto, più o meno, "ben gli sta, a quei fascistoidi muscolosi".
Lo avessi fra le mani, quel tonacato senza cervello...
E sono d'accordo sul problema immigrazione-integrazione.
Anch'io, come te, se mi recassi a vivere in un paese musulmano, rispetterei le leggi di quel paese.
Lo stesso non accade da noi, se addirittura una deputata dev'essere presa a botte perchè manifestava a favore delle musulmane oppresse.
Ok, la Santanchè sarà antipatica a molti, ma quello che è successo rimane un gesto profondamente incivile e pericoloso.
Sai che non sono razzista nè intollerante, ma il mio paese è pieno di marocchini ma soprattutto di rumeni, che oramai sono la gran parte.
Se ne parlava ieri con mio fratello.
Questa gente di giorno viene sfruttata da "datori di lavoro" senza scrupoli. Poi torna a casa e si ubriaca.
Due giorni fa c'è stata una sparatoria in pieno centro: un romeno ha sparato ad un locale. Ovviamente non esprimo giudizi, non sapendo come sono andate le cose. Mi basta sapere che mio figlio stava passando di lì con lo scooter, e per poco non si è trovato in mezzo.
certo che è un enorme problema da risolvere.
Forse banalizzando, sarei per una regolamentazione del traffico umano in Italia, e della cittadinanza da dare solo a coloro che rispettano, com'è giusto che sia, le nostre leggi.
E, badino bene i tuoi lettori, non sono meno dura con i delinquenti italiani.
Un abbraccio, sorella.
Ti scrivo presto: mala tempora currunt.

Anna ha detto...

La penso esattamente come te! Fa troppo male pensare di vedere sei vite distrutte per gente a cui non frega nulla della loro stessa esistenza..... sono stanca credimi, stanca di tutto! Un abbraccio.

il monticiano ha detto...

Ho letto il post, tutti i commenti e i dubbi e le perplessità che avevo rispetto a queste due ultime vicende - per tacere delle altre -
anzichè diminuire sono aumentate.
Le idee sono ancora più confuse di prima.
Mi sono scemito? Credo proprio di sì. Alla mia età meglio dormire.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Punzy, la penso esattamente come te:
e pensa la coincidenza...
Ieri su FoxCRIME ho visto un episodio di Law and Order (che si indicava come liberamente tratto da un fatto realmente accaduto), in cui veniva affrontato l'omicidio di un "medico" egiziano fatto venire a New York perché praticasse - su una bambina di 8 anni - l'asportazione della clitoride...
Perché fanno anche quello. Ancora.
Ti abbraccio.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Joe, d'accordo: non facciamo di tutta l'erba un fascio. Ma questa "erba" decide di essere - per noi - davvero indigesta.

XXX

Bastian Cuntrari ha detto...

@Martina, discorso chiarissimo e lucidissimo: è ovvio che i destinatari dei miei "strali" (e della maggior parte di chi ha commentato qui) sono gli "integralisti", i "fondamentalisti", quelli che non solo non vogliono integrarsi, ma hanno anche la pretesa di voler dettare la loro "legge" (che legge non è, ma solo credo religioso) qui da noi. E sì, quando vittime sono poi donne e bambini, anch'io divento una tagliagole.
Un bacio, cara.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Vincenzo, debbo correggere la citazione che hai fatto di quanto avrei affermato nel post. "Tu dici che se andassi a vivere là ti integreresti: ma fino a che punto saresti pronta a farlo? Dimmi se saresti anche disposta a far parte di un harem".
Ma io ho affermato che "se andassi in un paese musulmano, e decidessi di viverci..." mi integrerei!
SE DECIDESSI DI VIVERCI, Vincenzo!

Nessuno ha puntato un revolver alla tempia del padre di Sanaa, OBBLIGANDOLO a scegliere l'Italia e nessuno lo ha DEPORTATO qui: ha scelto lui il luogo in cui vivere ed allevare (si fa per dire...)i propri figli.
La differenza è tutta qui: nel momento in cui ha varcato i nostri confini, aveva l'obbligo di accettare le nostre leggi e di lasciarsi le sue alle spalle.

Per chiudere, è vero quel che dici che di episodi di violenza belluina ne commettono - e tanti - anche i nostri connazionali. Ma è altrettanto vero che invocare estremo ed assoluto rigore nella punizione di chi si macchia di tali atrocità, in cui oltre alla "follia omicida" - che è "patrimonio" di tutto il mondo - si aggiunge anche quella perpetrata con il crisma della "convinzione religiosa", non mi pare sia "sbagliato". Anzi.
Un caro saluto.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Enne, ho carcato qualche maggiore informazione sul caso Santanché.
Le versioni che circolano sono sostanzialmente due.
Nella prima la S. si è rivolta ad un tutore delle Forze dell'Ordine chiedendogli di identificare le donne con il burqa, giacché una legge dello Stato (art. 5, Legge n° 152 del 1975) vieta a chiunque di circolare con il viso coperto. E sarebbe per questo stata aggradita. Se così fosse, sarei dalla parte della S., che mi è - peraltro - cordialmente antipatica.

L'altra versione aggiunge che la S. avrebbe tentato di strappare il burqa a qualche donna: se lo ha fatto ha toppato alla grande, perché neppure lei può permettersi di mettere le mani addosso ad alcuno, foss'anche solo per disvelarne il volto coperto.
Fermo restando che l'aggressione di cui è stata vittima è in ogni caso un gesto vile.

Secondo me ha sbagliato chi ha autorizzato l'adunata, non subordinando il placet al rispetto di tutte le nostre leggi. Quella di girare a viso coperto compresa. Della serie, o così o pomì.

Regolarizzare l'ingresso degli stranieri? Certo! La cittadinanza a chi si impegna ad osservare le nostre leggi? Sicuro! Ma non so se queste affermazioni ci guadagneranno l'epiteto di democratiche...
Ma alla fine, chissene, gemella.
Ti abbraccio forte.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Annarella, è facile stancarsi e demotivarsi in questo brutto periodo: se ne sentono troppe...
Un bacione.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Monty, la tua "confusione" è stata anche la mia, per un po'...
Prova a ritornarci sopra "a bocce ferme", quando l'emozione e lo sdegno non saranno così devastanti come adesso. E fammi sapere...
Un abbraccio, caro amico.

il mio nome è mai più ha detto...

Io mi sento (e lo sono) molto più democratica di tanti farlocchi che guardano solo a senso unico. E tu pure.
La Santanchè sta sulle balle anche alla sottoscritta, anche perchè, essendo l'ex moglie di uno dei migliori chirurghi plastici in Italia e non solo, può permettersi ritocchi aggratis.
Che almeno si fosse fatta sistemare meglio quella bocca a salvadanaio...

Bastian Cuntrari ha detto...

@Enne... ihihih!!!

O.T.: è vero che certe "tenerezze" sembrano non appartenermi.
Ma è anche vero che noi donne toste spesso lo siamo per fare da stampella a chi è più debole e per essere d'ausilio a chi ha bisogno di un appoggio. Ma è altrettanto vero che la tenerezza, l'abbraccio consolatorio per condividere un dolore e piangerne assieme, è nella nostra natura: basta saper toccare le corde giuste.
Ti stringo forte, mia cara.

silvano ha detto...

Ho detto, giorni fa, che la guerra era persa e allora tutti a casa. Non ha senso restare là se non cambiano le condizioni, e se cambiassero ci sarebbe da discutere. Allo stato non c'è nemmeno da discutere, sganciarsi è l'unica possibilità.

Per la ragazza marocchina rea di aver amato un uomo, di essersi innamorata il discorso è lungo e difficile. Verrebbe da prendere la scorciatoia e cercare la spiegazione della tragedia nella loro cultura, nella loro religione, nel fatto che sono diversi da noi. Questo in effetti è stato il mio primo impulso la mia prima risposta ma non spiega nulla a ben pensarci. Quella ragazza, quella vittima, la violenza che ha subito è simile a quella che tante donne italiane subiscono quotidianamente. Eppure in quei casi non disturbiamo la religione nè la cultura d'appartenenza. Ma non riesco comuqnue a trovare una risposta che mi appaghi. Mi sovviene mentre scrivo una legge italiana che fino a 50 anni fa (non mi ricordo bene, ma quello è il periodo) prevedeva il delitto d'onore. Prevedeva che l'onore di un singolo, di un padre, di un marito, di un fratello, fosse più importante della vita stessa di una donna...
No BC, su questo tema, su Saana non ho una risposta.

ciao, silvano.

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

La morte ha sempre delle responsabilità. Non andrei mai in un altro paese con un fucile, e non ucciderei mai mia figlia per motivi di orgoglio dettati da una cultura.Cosa aggiungere cara mia,se non che siamo ancora parecchio lontani da quella civiltà che sognamo.
L'unica cosa è che le donne dovrebbero ribellarsi,in ogni parte del mondo, visto che ogni luogo purtroppo ha le sue forme di repressione.Come tutti i più deboli che subiscono l'ingiustizia quotidiana, di veder distrutto il proprio futuro.
In una società sbagliata, fioriscono individui malati o nevrotici o che prestano la loro vita per inseguire futili e dannosi traguardi.

Gap ha detto...

Quando aggiorniamo?

Luz ha detto...

Arrivo dopo ben 51 commenti e scrivere ancora dilungandomi non avrebbe senso. Credo di aver capito a fondo quello che volevi dire, tenendo in particolar conto la tua storia e l'essere figlia di un militare. Mi è piaciuto quello che hai scritto.

il mio nome è mai più ha detto...

Non intendevo fare una gaffe proprio con te, Bastian(oramai sono seconda solo a Filippo di Edimburgo).
Che tu avessi un cuore buono l'ho capito subito, ma ci sono burberi benefici (e burbere benefiche) che non hanno bisogno di essere teneri per comunicare affetto.
Metti mio padre com'era da giovane, per esempio. Perchè, si sa, col passare degli anni si torna un po' bambini.
Io, per dirti, sono difficilmente inquadrabile.
Alcuni vedono in me un esserino da proteggere, altri una bastarda incallita.
La verità, ovviamente, sta nel mezzo. ;-)
Un bacione.

il monticiano ha detto...

Cara amica ti scrivo... perché qualcosa era rimasta in sospeso riguardo il mio commento su questo tuo post. La nebbia nella mia capoccia ha iniziato a diradarsi e sono tornato allora alla mia convinzione di sempre: la guerra - di questo si tratta - che si combatte per portare democrazia e libertà non genera pace ma soltanto altra guerra e morte.
In qualsiasi parte di questo pazzo mondo.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Silvano, sul caso di Sanaa (come su tanti altri efferati delitti commessi sull'italico suolo anche da nostri connazionali) io qualche ideuzza l'avrei...
Ci sto pensando su, e debbo ancora far sbollire la rabbia per quell'orrore - se mai ciò accadrà - prima di mettere nero su bianco: ma credo che lo farò.

Tanto più che ancora allignano tra noi persone come tale Andrea F. del quale - al ritorno dalle ferie - ho trovato un pregnante commento, lasciato il 25 agosto, su un mio post del 2 maggio, in cui tra l'altro pubblicavo uno spot realizzato da Women's Aid, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle violenze domestiche subìte dalle donne.

Ecco cosa scrive questo anonimo (perché non lascia link su cui raggiungerlo e dirgliene quattro...) campione para analfabeta:
"Se un uomo bastona una donna avrà di certo delle ottime è valide ragioni.
Esempio la donna lo avrà umiliato mettendogli le corna!
E lui ha fatto bene a bastonarla anzi mi sembra poco qello che fà! Viviamo in una merda di società femminista perciò se una donna castra un uomo tutto và bene.
Se una donna uccide un uomo tutto và bene!
Se una donna cornifica il suo uomo tutto và bene!
Se una donna umilia un uomo o lo molesta sessualmente tutto và bene!
Io sono bastian contrario e non me nè frega un cazzo che viviamo in una merda di società femminista dove le donne godono di spaventosi privilegi in ogni campo e in tutti i tribunali.
Perciò finiamola di far passare le donne per vittime di inesistenti violenze maschili. Non avete un cervello idioti? Accendetelo oppure mettetevi a 90 gradi ed lasciate che le donne vi facciano bruciare il vostro buco del culo violentandovi fisicamente, mentalmente e a norma di legge. Poi però non piangete sarà troppo tardi! Andrea.F"


Scommetto che alla notizia dell'omicidio di Sanaa questo rifiuto umano avrà fatto spallucce, se non peggio...
Quanto al delitto d'onore, lo ha ricordato Rolando, più sopra: la legge è stata abrogata solo 28 anni fa. Ma ora è legge. Per tutti.
Ti abbraccio.

Bastian Cuntrari ha detto...

@SoL, hai ragione, le donne dovrebbero ribellarsi: ma se non sono in grado di farlo, o non vogliono (come la madre di Sanaa, che è in Italia da oltre 10 anni e non parla l'italiano, e ha dato la colpa alla figlia per essersi meritata quella fine...), la battaglia sembra persa in partenza.
Un bacione, caro amico.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Gap, ieri ho smanettato per creare uno spezzone da un film, che "dovrebbe" occorrermi per il prossimo post...
Ma debbo ancora pensarci su e provare a scriverlo senza che tu venga ad Ostia per arrotarmi sulle strisce...
Un beso.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Luz, grazie.
No, non è stato facile "staccarmi" dalle mie idee di allora e ripensarle oggi. Sono contenta che tu non mi abbia frainteso.
Un abbraccio, cara.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Enne cara, ma io quella tua frase l'ho presa per un complimento! E proprio perché hai chiarito che "sembrano non appartenermi" (i momenti di tenerezza), ma che in realtà sono miei.

Sì, tornano bimbi, col passare degli anni: anche i genitori. Soprattutto loro. E noi ci sentiamo più soli, perché non siamo più "figli", ma tutori, infermieri, badanti e "quasi genitori" di coloro che ci hanno generato: e la confusione aumenta.
Lo scambio di ruoli ci spiazza.
Un bacione, gemellina.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Monty, confessa che la nebbia te l'ha fatta diradare il discorso di Obama..."La democrazia non può essere imposta a una nazione dall'esterno", ha detto ieri.
Così come non si può regalarla come fosse un pezzo di cioccolata, diceva la mia "amica" della quale ho riportato i virgolettati in rosso.
A proposito: era Oriana Fallaci.
Un abbraccio.

silvano ha detto...

Caspita che genio quell'AndreaF e pure coraggioso visto che se ne è rimasto anonimo.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Silvano, bel campione vero??