A volte ci sono post che non vorresti scrivere, perché comunque già in molti hanno scritto sull'argomento. E non vorresti scrivere anche perché - col nickname che oltretutto hai scelto - immagini il pensiero dei due-lettori-due: "... e ti pareva che non sarebbe stata in disaccordo...". Ma poi dici a te stessa "... ma chissenefrega, mica debbo omologarmi per forza! Mica debbo 'vendere' qualcosa e compiacere qualcuno!". E allora eccomi qua, pronta a ricevere pure mazzate sulla testa dai due-lettori-due. Faccio alcune doverose premesse.
Qualche settimana fa, nel clou della vicenda di Eluana Englaro, Prefe - un bravissimo blogger che seguo con vero piacere e che possiede uno spiccatissimo sense of humor - annunciava l'uscita del nuovo ScaricaBile n° 9. La copertina non mi piaceva e glielo scrissi, motivando che mi pareva di cattivo gusto perché "... il dolore che è negli occhi di quell'uomo, Beppino Englaro, è solo suo. E nell'originale aveva in mano la foto di sua figlia. A mio avviso, non è sufficiente il fotomontaggio per farmelo dimenticare: utilizzare la strazio di quell'espressione (che sicuramente vedi anche tu) per un pamphlet satirico, per quanto di ottima fattura, non lo trovo corretto...". In replica, Prefe ha commentato: "... ovviamente non ho alcuna intenzione di convincerti a cambiare idea, è questione di sensibilità, gusti, estetica, morale e ideale personale. Avevo solo intenzione di condividere una mia considerazione a proposito, ma comprendo e rispetto la tua posizione".
E ancora: solo qualche giorno fa, il mio peggior amico (o miglior nemico?) blogger, Gap, iniziava così un suo post: "È Pasqua, il primo commento che mi viene in mente è 'chi se ne frega', ma sarei irrispettoso verso chi crede" (la sottolineatura è mia, ndr).
Mi sono tornati in mente entrambi gli scritti, in questi giorni, a proposito della vicenda Vauro e delle sue vignette nell'ultima puntata di AnnoZero. Perché mi ha infastidito, all'epoca, la copertina dello ScaricaBile? Probabilmente... no, rectius, sicuramente perché faceva riferimento ad un evento in cui la morte l'ha fatta da padrona. E perché l'incipit di Gap mi ha tanto (positivamente) colpito? Perché un ateo dichiarato si ritraeva rispettosamente dinnanzi al sentimento di persone che danno un valore diverso alla Pasqua, che è - per i cristiani - il passaggio dalla morte alla vita per Cristo. Evidentemente, quando c'è di mezzo la morte, mi ritraggo psicologicamente in un angolo, e non riesco a sorridere.
Arrivo dunque a Vauro e alle vignette satiriche. Mi viene in aiuto - come al solito - il mio dizionario etimologico. Cosa è la satira? "Una poesia motteggevole... nella quale si rappresentavano con arguzia e con amarezza passioni e pregiudizi, stoltezze e vizi degli uomini e si ponevano in ridicolo". Porre in ridicolo. Per suscitare il riso. La citazione del titolo è di Jean de Santeul, latinista francese del XVII secolo ed è la definizione della satira: l'arte di fustigare i costumi deridendoli, ridicolizzandoli. Dunque, suscitando il riso. Ma quando c'è la morte, quella vera, e il dolore e la disperazione sullo sfondo, io non riesco a ridere. E neanche a sorridere. Per quello stesso senso di rispetto verso gli altri cui Gap accennava nelle prime righe del suo post. E per quello che - credo - ha reso non incline al riso neanche il pubblico della puntata di AnnoZero: una semplice questione di rispetto.
Qualche settimana fa, nel clou della vicenda di Eluana Englaro, Prefe - un bravissimo blogger che seguo con vero piacere e che possiede uno spiccatissimo sense of humor - annunciava l'uscita del nuovo ScaricaBile n° 9. La copertina non mi piaceva e glielo scrissi, motivando che mi pareva di cattivo gusto perché "... il dolore che è negli occhi di quell'uomo, Beppino Englaro, è solo suo. E nell'originale aveva in mano la foto di sua figlia. A mio avviso, non è sufficiente il fotomontaggio per farmelo dimenticare: utilizzare la strazio di quell'espressione (che sicuramente vedi anche tu) per un pamphlet satirico, per quanto di ottima fattura, non lo trovo corretto...". In replica, Prefe ha commentato: "... ovviamente non ho alcuna intenzione di convincerti a cambiare idea, è questione di sensibilità, gusti, estetica, morale e ideale personale. Avevo solo intenzione di condividere una mia considerazione a proposito, ma comprendo e rispetto la tua posizione".
E ancora: solo qualche giorno fa, il mio peggior amico (o miglior nemico?) blogger, Gap, iniziava così un suo post: "È Pasqua, il primo commento che mi viene in mente è 'chi se ne frega', ma sarei irrispettoso verso chi crede" (la sottolineatura è mia, ndr).
Mi sono tornati in mente entrambi gli scritti, in questi giorni, a proposito della vicenda Vauro e delle sue vignette nell'ultima puntata di AnnoZero. Perché mi ha infastidito, all'epoca, la copertina dello ScaricaBile? Probabilmente... no, rectius, sicuramente perché faceva riferimento ad un evento in cui la morte l'ha fatta da padrona. E perché l'incipit di Gap mi ha tanto (positivamente) colpito? Perché un ateo dichiarato si ritraeva rispettosamente dinnanzi al sentimento di persone che danno un valore diverso alla Pasqua, che è - per i cristiani - il passaggio dalla morte alla vita per Cristo. Evidentemente, quando c'è di mezzo la morte, mi ritraggo psicologicamente in un angolo, e non riesco a sorridere.
Arrivo dunque a Vauro e alle vignette satiriche. Mi viene in aiuto - come al solito - il mio dizionario etimologico. Cosa è la satira? "Una poesia motteggevole... nella quale si rappresentavano con arguzia e con amarezza passioni e pregiudizi, stoltezze e vizi degli uomini e si ponevano in ridicolo". Porre in ridicolo. Per suscitare il riso. La citazione del titolo è di Jean de Santeul, latinista francese del XVII secolo ed è la definizione della satira: l'arte di fustigare i costumi deridendoli, ridicolizzandoli. Dunque, suscitando il riso. Ma quando c'è la morte, quella vera, e il dolore e la disperazione sullo sfondo, io non riesco a ridere. E neanche a sorridere. Per quello stesso senso di rispetto verso gli altri cui Gap accennava nelle prime righe del suo post. E per quello che - credo - ha reso non incline al riso neanche il pubblico della puntata di AnnoZero: una semplice questione di rispetto.
36 commenti:
Secondo me la vignetta di Vauro non ha affatto intenzioni "ridicole". Basta anche esaminare il modo in cui l'ha disegnata.
Chi fornisce la "battuta" (non nel senso di "motto di spirito" ma nel senso di "parte di dialogo o monologo") è un personaggio triste e per nulla ammiccante. Il suo è un mettere l'accento sull'assurdità di un paese dove si ciarla di legalizzare abusivismi edilizi fai-da-te mentre nello stesso tempo non si riesce nemmeno a far costruire una casa "come il signoretto dio comanda" (come dicono dalle mie parti) perché qualcuno deve comunque poter mangiarci sopra.
E il risultato sono sempre ed inequivocabilmente -sia che sia per via di terremoti che per inondazioni o che so io- carettate di morti! (Che -detta fuori dai denti- di solito non sono MAI quelli che prima ci avevano "mangiato sopra").
Non ci vedo irrispettosità verso i morti, anzi. Ci vedo una sottolineatura dell'assurdità della loro morte, alla luce di certi discorsi come quelli che ho appena citato.
Se vogliamo parlare di questioni di rispetto io comincerei con l'andare a fondo sulle questioni tipo l'utilizzo della sabbia di mare per la preparazione del cemento con cui sono state fatte molte case Aquilane, giusto per limitarmi a citare la questione contingente...!
Cara Bastian, sono totalmente d'accordo con Alessandro. Queste vignette non le avevo ancora viste, non avevo avuto tempo di andare a vedermi lo streaming, grazie dunque per aver rimediato alla mia pigrizia ed aver postato il clip.
Sono vignette amare, a mio parere senza una vera volontà di far sorridere ma in realtà di sottolineare l'amara tristezza della situazione in Italia. Come ho commentato in precedenza, ci sono zone al mondo situate in zone ben più sismiche dell'Italia dove, guarda caso, gli edifici non li costruiscono al risparmio...
Le carenze della "malitanialità", della politica della mazzetta ed in questo caso, anche dello spettacolo (lo psiconano ha subito approfittato per prendersi il palcoscenico) vanno sottolineate. Vauro non ha voluto prendere in giro la morte, ma lo spettacolo che l'imbecille al potere ne ha voluto fare.
Purtroppo è la realtà. Quante catastrofi naturali ci vorranno ancora per cambiarla?
xxx
Carissima, mi hai colpito con la foto perchè ci sono stato in vacanza e conosco il posto.Poi le vignette satiriche non debbono per forza far ridere, ma anche far pensare, e sinceramente non avendo visto la trasmissione chissà cosa mi pensavo ed invece non mi sembrano tutto sto gran chè o il problema è che del ns Unto non si può più nenche parlare con lui anche Gasparri e la chiesa si erano impippati in passato.
Adesso che escono tutti i dossier i fogli e le tante parole che non porteranno più in vita nessuno ciò ci indigna di più. E di quanti ci mangeranno e ne approfitteranno oppure altra cosa era poter risparmiare un pò dei ns euriki dalle votazione ma poi il senatur avrebbe alzato la voce.Questo mi sembra tanto peggio di qualche vignetta o battuta, e finalmente sono riusciti a mandarlo via visto che era tempo che cercavano di farlo.
Grazie comunque del tuo sempre preciso contributo.
A presto Sisifo
@Ale, sono con te per tutte le considerazioni che fai sul magna-magna sulle costruzioni, sull'utilizzo criminale di materiali scadenti negli edifici, sulla vergogna degli abusi edilizi. Ma Vauro dice di fare "satira" e per definizione (non mia) la satira fùstiga il (mal)costume deridendolo. E, attenzione, non ho preso di mira la vignetta delle bare: anche la 2^, a mio avviso, quella con la battuta "... OK, ma l'anno prossimo al mare!" l'ho trovata altrettanto di cattivo gusto quanto l'originale del premier, che ci ha fatto guadagnare per l'ennesima volta le prime pagine dei giornali stranieri. Non ci siamo tutti scandalizzati per la sua sortita? Forse che "una battuta sulla battuta" è meno vergognosa? A mio avviso in quella puntata Vauro non avrebbe dovuto fare satira, perché non c'era nulla da mettere in ridicolo. Oppure limitarsi al primo "disegno" (così lo ha definito lui stesso...), quello dal titolo "Via Crucis 2009": e si sarebbe meritato una standing ovation.
Ma così, ribadisco, a mio parere, no. Peggio comunque ha fatto chi lo ha sospeso e chi ha chiesto a Santoro una puntata "riparatoria": gli imbecilli non sono riusciti neanche ad incassare il favore che la gaffe di Vauro poteva aver suscitato, che si sono rigiocati tutto.
Con la stima di sempre, ti abbraccio.
Quando si censura la satira, che piaccia o meno, bella o brutta, o ciò che si vuole, si è ad un passo dal baratro. E a nulla servono le nostre considerazioni su l'eticità delle posizioni dei contendenti.
ps. amico e basta non va bene?
Sottoscrivo Gap
@Martina, sicuramente non mi sono espressa bene... Non ho nessuna intenzione di prendere le parti della "malitalianità": l'apertura di Travaglio, con tanto di lettura delle intercettazioni telefoniche, sul malaffare e la camurrìa che specula sulle costruzioni è stato uno degli interventi, a mio parere, più pregnanti. Dici che Vauro ha voluto prendere in giro "... lo spettacolo che l'imbecille al potere ne ha voluto fare". Con quale vignetta? Con quella "OK, ma l'anno prossimo andiamo al mare"? Una battuta su una battuta vergognosa? Viene definito "vignettista satirico", che dunque fa satira. E se per definizione (ripeto, non mia!) la satira deve almeno far sorridere, quella non mi sembrava la sede migiore per far sfoggio del suo innegabile talento. Ma tanto, lo avevo ampiamente previsto: le mazzate stanno arrivando...
Ti abbraccio.
@Sisifo, la questione del mancato accorpamento europee/referendum mi trova d'accordo con te: quanto alle vignette, è inutile che mi ripeta. Io le ho trovate fuori luogo e di cattivo gusto.
Un bacione.
@Gap, concordo con te se ti riferisci al provvedimento di sospensione di Vauro: è una mossa cretina e controproducente.
Per quel che riguarda la "censura alla satira", è andato in onda, e dunque non è stato "censurato": ma credo si abbia il diritto di criticarlo e di affermare - a titolo personale - se si trova la sua c.d. "satira" (quella cosa che dovrebbe far ridere o, almeno, sorridere...) di pessimo gusto.
Ciao, Amico-E-Basta...
Io sono uno dei tuoi due-lettori-due e rubo poco spazio dato che voglio soltanto ripetere una frase famosissima di non so quale famossimo personaggio di cui non ricordo il nome (e purtroppo non ricordo nemmeno quello che diceva la frase). Ah!ecco, in sintesi: "io ho detto la mia ma me faccio scannà perchè tu possa dire la tua". Spero d'essermi spiegato.
Giusto, è andato, ripeto andato in onda. Ma ora è sospeso. Eufemismo per dire che le vignette di Vauro in televisione non le vedremo più.
Criticare è un conto ridurre al silenzio è un altro. Se il metodo è questo, chiuderanno te, me e la maggior parte dei blog, che, con un po' di superbia, ci riteniamo voci libere.
Ricordi la Fo/Rame di una lontanissima Canzonissima (o era un'altra trasmissione)?
@Il Monticiano, la frase è questa: "Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo", attribuita a Voltaire, ma scritta in realtà dall'americana Evelyn Beatriche Hall. E ti sei spiegato benissimo.
Ti ringrazio e ti abbraccio.
@Gap, ho scritto che sono stronzate le misure adottate, sia nei confronti di Vauro che di Santoro. Ed è stato un clamoroso autogoal del governo: peggio per lui, perché ora ci sono due martiri in più. Ma il cartellino rosso per Vauro è scattato l'altroieri (14 aprile), e la sospensione pare sia per un solo "turno". Ma tra la puntata del 9 aprile e la sanzione, per 5 giorni, si sono levate alte le grida contro chi - come me - ha espresso perplessità sul buon gusto e sull'opportunità di quella "satira".
Ripeto, cazzata stratosferica sospenderlo e richiedere la riparazione a Santoro. Ma, per 5 giorni di fuoco, sembrava non si potesse neppure criticare...
... non la ricordavo (Canzonissima '62), ma poi ho ripassato su Wiki.
XXX
Finalmente ho potuto vedere tutte le vignette incriminate (o l'incriminata era solo una?).
Non so, sorella, ma io, che notoriamente non amo Vauro, non ho visto in lui l'intenzione di offendere, se non Berlusconi, come sempre.
Il tono era dimesso, amaro.
Comunque sia, trovo che la sospensione non sia una misura da Paese democratico.
@Bisla, assolutamente non voleva offendere, ci mancherebbe altro!
Il suo intento era, come in chiusura di ogni trasmissione, di fare "satira": cioè di "fustigare i costumi (sor)ridendo". Questo è il problema, secondo me: in quella trasmissione non si doveva sorridere, né tantomeno ridere; e quindi non si doveva mandare in onda alcunché che avesse questo scopo "istituzionale". Che poi non ci sia riuscito, a far ridere, non fa differenza.
Ma d'accordissimo: la sospensione è una porcata da regime totalitario.
Un bacio, gemellina.
In effetti non ha riso nessuno. Come si fa a ridere su certe cose?
Magari, almeno per quella puntata, avrebbero potuto fare a meno delle vignette.
@Bisla, è quello che volevo dire!!
Ho lasciato da te il gentile invito.
E incrocio pure le dita...
Bacio.
Io la penso coma Alessandro Arcuri, che in parte è proprio quello che ho scritto io oggi sul mio post. Di questa mattina. La prima parte era rivolta principalmente a Vauro. Non molto, ma almeno qualcosa. Poi ognuno ha la sua sensibilità.
Questi atti criminali di censura contro chi fa semplicemente satira sono praticamente limitati all'Italietta delle banane e a qualche paese del terzo mondo. Vauro e' un cartoonist di grandissima sensibilita', come dimostro' nella puntata sul massacro dei bimbi di Gaza. Si limito' a disegnare un giocattolo con il nome del bambino a cui veniva dedicato. Molto commovente.
Lascino stare Vauro queste iene della casta. Questo e' un italiano con cui io mi posso identificare con orgoglio.
XXX
io non sono obiettivo (quindi non so perché scrivo..boh? egocentrismo..?) perché vauro con ellekappa e disegni e caviglia è - sin dai tempi di cuore - tra i miei vignettisti preferiti. le sue opere mi fanno sorridere e riflettere come la rassegna stampa di spinoza (www.spinoza.it) e nelle parole di travaglio le condivido in pieno.
ma anche se non fossi d'accordo e volessi con tutto il cuore incenerire gli autori (penso al ribrezzo causato da vespafeltriecc..) Io avrei il potere di cambiare canale o non leggere ma Lo Stato, la rai o il potere costituito cmq non può scegliere x me.
ciao e scusa la prolissita'
Non si vuol ridicolizzare ne i morti ne la morte, ma quello che accade in torno, le vignette le trovo carine e rispettose di chi soffre, come ha detto lui all'inizio del suo intervento non vuole essere propio una vignetta ma è il suo modo di star vicino alla gente. Il tema è delicato ma mi rendo conto che se il fare il vignettista, disegnare, è il suo modo per esprimersi, oltre che un mestiere, è giusto che lo faccia. Poi anche lui, come tutti noi quando facciamo un azione, siamo soggetti a critiche che possono essere positive o negative, e che sono puntualmente arrivate.
Il consultare il dizionario etimologico è una gran buona abitudine, perchè trovi il senso vero delle parole, (da quando te ne ho sentito parlare la prima volta me lo sono likato sulla barra anch'io) però bisogna stare attenti che il senso che la gente da a una parola spesso è diverso da quello che intendiamo noi e quello che intende il dizionario. Ad esempio io ero convinto fino a poco fa che la satira dovesse ridicolizzare o sminuire un aspetto della vita, piuttosto che una persona o un fatto, e non per forza far sorridere, mi sbagliavo. Poi noi italiani abbiamo un bruttissimo rapporto con la morte, parlo della morte in generale, e il parlarne fa sempre ritrarre, in altri paesi ci scherzano a volte e vivono meglio. Quello su cui non è giusto scherzare è la sofferenza, e Vauro secono me non ci ha giocato. Ciao
è un grande e ieri sera le sue vignette, comunque , erano in studio......
la satira puo' essere anche di cattivo gusto, personalmente non ho trovato nulla di offensivo o scandaloso sulla vignetta incriminata ma qualcuno doveva pagare...... si è fatta un'informazione vera e quello è un grande problema....... in questo paese.....
@Le Favà, scusami: il mio Reader da qualche giorno fa le bizze e mi segnala che "non ci sono (nuovi) elementi da leggere" in videate che invece ne contengono...E il tuo post era tra questi, ma ho commentato poco fa. Comunque hai ragione: è forse solo questione di sensibilità.
Un abbraccio.
@Joe, concordo che l'allontamento di Vauro sia un provvedimento vergognoso: ma - come già detto - non mi è sembrato appropriato, in una trasmissione che trattava di una tragedia, dover chiudere con le "vignette satiriche" del cartoonist che istituzionalmente dovrebbero strappare un sorriso...
XXX
@Fabio, ma che prolissità!
Hai ragione: lo Stato non può scegliere per te o per me. E ribadisco, il suo allontanamento è stato vergognoso.
Quello che mi rammarica (dato che Vauro piace anche a me) è che lui non abbia scelto: avrebbe fatto, a mio avviso, una mossa davvero vincente se si fosse limitato al primo disegno, quello intitolato "Via Crucis 2009", magari dicendo che, in quell'occasione, la sua "vis satirica", quella che ti deve strappare il sorriso, non era ispirata, visto che 300 morti non sono roba da ridere.
Si sarebbe guadagnato una standing ovation e davvero avrebbe fatto "denuncia", chiudendo una trasmissione che di denuncia era.
Spinoza lo leggo anch'io: sono grandiosi!
@Ormoled, probabilmente hai azzeccato il mio problema. Evidentemente anch'io non riesco a "scherzare" quando c'è la morte di mezzo, e questo è davvero un mio limite: e non lo dico con ironia.
Qualche giorno fa hai pubblicato un post in cui - molto onestamente e coraggiosamente - confessavi di non aver provato più di tanto alle notizie dall'Abruzzo, se non comprensione. Ma non tristezza o rabbia. Molto meno coraggiosamente, pur avendolo letto più volte, non ho commentato il post. Perché io, invece, sono 10 giorni che ho il groppo in gola. E sono triste.
Sì, probabilmente tu e Le Favà avete ragione (ancora senza ironia): ho un brutto rapporto con la morte, che mi spaventa e mi fa ritrarre. E dunque la mia "sensibilità" - intesa come "percezione" - è più acuta quando si tratta dell'argomento...
Sono contenta che il dizionario ti sia utile!
Ti abbraccio, amico.
@Bruno, a me sembra che l'informazione vera in trasmissione l'abbiano fatta, in modo corretto e assolutamente trasversale, tutti gli ospiti intervenuti, a parte la voce bianca Giordano, la cui presenza in studio rimane per me un mistero gaudioso...
Vauro non ha fatto informazione. Ha chiuso la puntata come sempre, con le sue vignette che avrebbero dovuto far sorridere. Ma - in quella puntata - meglio avrebbe fatto a rimettere la matita nel taschino.
Con l'affetto di sempre.
Cara Bastian, ovviamente abbiamo alcuni punti di disaccordo sulla questione, ma non è questo il bello alla fine?
Son passato per dirti che mi fa molto piacere ritrovarti su Metil... e non lo dico per pubblicità...
@Bleek, sì caro: il bello è proprio questo. Ti spiego la mia "latitanza" quando posti su Metil (un altro mio limite... ma sarò una capra?). Ero abituata alla tua "vignetta" e a commentare un'immagine: leggerti è diverso.
E diverso è commentare senza la scenografia del nero e dell'arancio. Poi, Metil una volta lo avevo nel reader e lo commentavo. Ora non più, perché non amo chi posta - lasciando cadere "perle di saggezza" - e non risponde ai commenti: non mi sembra corretto. Personalisimo "Galateo del blog".
Un bacione, caro.
O.T.: ho madato una mail a quello là e "LUI" mi ha risposto!!!! Lo amo...
"Lo amo..." he he...
Bacio!!
Ho gurdato il video; mi é sembrato chiaro che Vauro non avesse neanche il solito tono sarcastico; aveva molta amarezza e tutte le sue vignette mi sembrano assolutamente volte a denunciare quello che tutti noi abbiamo ribadito in questi giorni con amarezza e tristezza ed un velato sorriso agrodolce. Un Vauro come non avevo mai visto e che forse mi é piaciuto più qui che in tutte le altre volte in cui l'ho guardato.
bastian scusa ma non capisco
quando si fa una battuta su una guerra qualunque, la si fa su migliaia di morti , farla su morti che ci sono vicini non cambia il concetto. Sarebbe quasi razzista non farla.
Certo se sfotti i morti è una cosa, se disegni una casa crollata con una testa di donna che esce dalle macerie e berlusconi che dice "lei è bellissima signora"... una roba del genere (è un esempio) manchi di rispetto, ma le vignette di vauro erano assolutamente ineccepibili e servivano a fare pensare.
E sono vignette comunque.
@Prefe, capisco perfettamente il tuo punto di vista che è - in ogni caso - quello della maggior parte dei commentatori. E, come molto correttamente mi hai risposto in occasione della copertina dello Scaricabile, "comprendo e rispetto la tua posizione".
Ma ribadisco che le vignette - quella sera - mi hanno infastidito: tutto il resto della puntata mi ha fatto pensare. Le vignette no. E sai cosa credo? Forse proprio perché erano "vignette", un mezzo di comunicazione che - certamente sbagliando - inconsciamente lego al sorriso e all'allegria. Sicuramente è un mio limite, ma...
amici come prima?Ti abbraccio.
MOLTO BELLO CIO'CHE SCRIVI, GRADEVOLE, SINCERO, CONDIVISIBILE.
NON CONOSCO PREFE (LO CONOSCERO'), MA GAP SI' E MI PIACE.
CIAO.
@Luigi, segui e leggi anche Prefe: satirico, istrionico sì; ma profondo e graffiante. Te lo consiglio.
Un abbraccio.
LO STO GIA' FACENDO, IL SUO BLOG E' FRA I MIEI PREFERITI.
HO ANCHE POSTATO DEI COMMENTI.
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