sabato 24 maggio 2008

La chiesa e la sua "misericordia"

Ritengo che ognuno di noi, nei meandri della propria memoria, conservi ancora il ricordo di quelle litanìe dei tempi del catechismo: dar da bere agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi... Per comporre questo post, sono andata a ripassarmi la lezione per vedere di che si trattasse.
Sono le cosiddette 7 opere di misericordia corporale che ogni buon cristiano dovrebbe mettere in pratica. Che continuano con: alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti. Qui sotto c'è il panorama del quale "godo" dalla finestra del mio studio: la parrocchia.
Ma questa mattina ci sono delle novità...Le frecce rosse indicano l'aggiunta di una cancellata (non ancora ultimata: nel cerchio rosso, a sinistra, si vedono le altre grate necessarie per completare l'operazione) a tutela dell'ingresso. Ingresso che viene regolarmente inchiavardato ogni sera.

Alloggiare i pellegrini...
Ebbene, da sempre - soprattutto in inverno - quella piccola porzione di spazio tra le scale e la porta d'ingresso offriva ricovero a senzatetto e clochard. Bianchi, gialli e neri. Giovani e vecchi. Non erano in molti, forse tre o quattro. Dormivano su cartoni, le loro povere cose infilate in buste di plastica o in carrozzine per bambini, recuperate dai cassonetti, diventate per loro un comodo trolley. Arrivavano a notte inoltrata perché, prima di quell'ora, ciondolano sul marciapiede davanti alla chiesa i giovani zombi ubriachi e strafatti appena usciti dai "circoli culturali" (leggi pub) che si concedono una coda di sane gozzoviglie: qualche altra birretta, un po' di musica a palla che esce dalle auto con le portiere aperte, una partitella di pallone (che se poi, si ammacca una vettura parcheggiata, chissene!) e magari anche una bella rissa liberatoria.

Se ne andavano all'alba, prima delle sei, raccogliendo con cura cartoni e shopper, nulla lasciando che potesse palesare il proprio repentino passaggio di una notte: non ferire l'occhio del fedele al mattinale!
Credo che non li rivedrò più: e so fin d'ora che mi mancheranno. Mi mancherà il loro pudore; il loro rispetto, fatto di silenzio e discrezione. Mi mancheranno i loro movimenti al rallentatore; mi mancherà la cura quasi ossessiva con cui piegavano gli indumenti prima di riporli nelle vecchie borse. Mi mancheranno i loro passi, stanchi e rassegnati, con i quali si allontanavano, in ore antelucane, dalla loro "casa sicura" di una notte, sotto la pioggia battente, contro il vento sferzante e al freddo.

La cosa più ridicola di questa storia di ordinario cattolicesimo è che la parrocchia è intitolata a Santa Monica, madre di Sant'Agostino, uno dei padri della chiesa che, in uno dei suoi Discorsi, il 66, lancia un monito: "
Ricordatevi dei poveri: fate il vostro dovere, voi che non l'avete fatto ancora. Credetemi: non ci perderete...". Oggi sono triste e melanconica (càpita...) e mi tengo il groppo in gola per la perdita dei miei amici senzatetto.
Ma se domani il mio umore cambierà, inizierò a fare casino: non so ancora come, ma ci proverò...

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14 commenti:

riccardo gavioso ha detto...

ogni buon cristiano... non ogni "pedissequo" cattolico.

Bellissimo post!

ti lascio anche la risposta al mio, visto che ho cancellato il post, causa problemi di posizionamento su oknotizie: perfettamente d'accordo! Le cose si possono fare, ma bisogna volerle fare. Del resto il retrofango culturale che sta alla base ci certe violenze deve godere di molta indulgenza da parte di chi indossa le toghe.

una buona domenica

Bastian Cuntrari ha detto...

Grazie Riccardo: ma non sarà tanto buona...
Un abbraccio.

M.Cristina ha detto...

A parlààà so tutti boni!!! dicono a Roma ed io credo che la saggezza popolare abbia un suo perchè.
E poi vuoi mettere il decoro? I poveri, per quanto poetici, mettono malinconia e fanno sentire in colpa. E tutto la gente vuole tranne che guardare in faccia le miserie umane e sentirsi in colpa. Quindi si cancella e vià. Ma le miserie umane quasi sempre sono le nostre e si chiamano: indifferenza, egoismo, superficialità, perbenismo e via dicendo. Il mondo è pieno di posti che esprimono potere ed ordine ma che raramente concedono il calore dell'accoglienza. A causa di questa fredezza la società è piena di individui soli e tristi. Molto più di quei barboni che dignitosamente vivono la propria povertà. E la dignità o la bontà sono dietro le stoffe dei vestiti o le mura di un edificio. E poi si potrebbe allargare il discorso ma credo che tutti sappiamo ma non tutti voglio ammettere l'ipocrisia che ci pervade, cattolici o laici non fa molta differenza. Parole, parole, parole... cantava Mina, ma, molta poca coerenza.

Luca Bleek Sartirano ha detto...

Conosco una persona che corrisponde in pieno alle sette regole, più qualcun'altra da lui inventata, non ha nulla a che vedere con la chiesa,
si chiama Gino Strada...

Massimiliano ha detto...

Eh già... Santa Monica "inchiavardata" fa male vederla anche a me.

Bastian Cuntrari ha detto...

@M. Cristina.
Credo che tu abbia centrato il problema. È davvero una questione di "decoro": ci tengono molto al loro apprire, da queste parti. Per quanto attiene invece all'essere, be'...
eh, e stai a guarda' ar capello!

Bastian Cuntrari ha detto...

Già, Gino Strada.
Sai, non ne sapevo molto di lui, tranne che per le notizie più recenti
(la sua missione per Emergency, la raccolta di firme per proporlo al Nobel per la pace e il suo intervento per la liberazione del giornalista in Afghanistan.
Spulciando per avere più notizie, ho trovato anche anche questa, che mi ha infastidito parecchio.

Be', Gino Strada è classe 1948 e all'epoca del "glorioso" '68 aveva 20 anni: come molti di noi, che abbiamo vissuto quegli anni, anche lui ha avuto la sua primavera "scapigliata".

Questo gioco del tirare fuori scheletri dall'armadio per delegittimare e infangare un "dopo" comunque onorevole e degno di lode, è un gioco al massacro: e, per me, vale come discorso bipartisan.
Ti abbraccio.

Bastian Cuntrari ha detto...

@Max: oggi sono già più "macha" e risento il pizzicorino dietro la nuca. Significa che si sta risvegliando il mio spirito di pasionaria.

E allora, caro il mio blogger ostiense preferito, che ne dici - se davvero chiuderanno il cancello - di un bel volantinaggio, domenica prossima, davanti alla chiesa?

Un abbraccio.

Luca Bleek Sartirano ha detto...

Io conosco bene Strada, non ha mai accettato un solo soldo da istituzioni governative o filo governative. A Kabul è rimasto sotto i bombardamenti per non abbandonare i malati.
Tra ospedali e centri di primo soccorso, le strutture sono ben 62.

Ho dato un'occhiata approfondita invece al curriculum di Moncalvo...
da mettersi le mani nei capelli...

Bacio

Bastian Cuntrari ha detto...

Ti credo: e ora vado a "impicciarmi"...
Smack!

calamar ha detto...

Santa Monica (la chiesa non la santa)notoriamente è una chiesa dominata da gruppi cattolici ultraconservatori (come, sempre ad Ostia, anche a Sant'Aurea).

Bastian Cuntrari ha detto...

Non lo sapevo, Calamar: non la frequento e ad Ostia vivo da non troppo tempo.
Resta una iniziativa vergognosa.

Grazie della visita: noi ostiensi siamo pochini...

Bastian Cuntrari ha detto...

@Bleek, aiuto!
Ho letto di Moncalvo su Wiki!
A parte i giornali con i quali a collaborato e le trasmissioni cui ha partecipato (stendiamo un velo pietoso), ma... si sente
il Torquemada della rete!!

Bastian Cuntrari ha detto...

Sotto shock per quello che ho letto, ho scritto pure "ha" (voce del verbo avere...) senz'acca...
Che pippa!