sabato 16 febbraio 2008

Giustizia o vendetta?

Breve premessa. Ricordo esattamente la data in cui ho seguito, per l'ultima volta, il TG di Canale 5: era il 20 settembre 2005. Verso le 20:15 danno la notizia di una furibonda rissa esplosa dopo un banchettto di nozze (in Campania? in Calabria? non ricordo...). Dopo questa new eccezionale e di alto profilo giornalistico, comunicano che a Vienna si è spento Simon Wiesenthal, ebreo ucraino che dedicò la propria vita a dar la caccia ai criminali nazisti ch'ebbero responsabilità nell'olocausto, con la deportazione e lo sterminio di 6 milioni di anime.
Qu
ella sera stessa ho scritto alla redazione del TG5, mandandoli poco elegantemente AFFANC..LO.
I
l 27 gennaio di ogni anno accendo in casa una candela: sono laica e
non ebrea, ma è il mio modo di ricordarli con amore.
Oggi danno la notizia dell'estradizione, con
cessa da governo canadese, di Michel Seifert (guarda il destino! ucraino come Wiesenthal), il boia di Bolzano. Forse sono state le immagini a farmi vacillare: quel vecchio di 84 anni, con la pelle traslucida tesa sul viso, che si aiutava con il bastone per camminare, a distanza di 63 anni è chiamato a pagare il prezzo della propria colpa. Metà del mio io gioiva, e pensava a Wiesenthal che - ovunque fosse - avrebbe gioito con me.
Ma l'altra metà... non so... Forse (potenza della suggestione che solo immagini riescono a darti), quel vecchio mi ricordava un po' mio padre, morto a 88 anni. Stesso viso cereo, stesso incedere stentato. Stessa vecchiezza. Ed ecco il mio - assolutamente non polemico - dubbio: è giustizia o vendetta? Qualcuno può aiutarmi?

3 commenti:

M.Cristina ha detto...

Ciao ho appena linkato il tuo post sul mio blog. grazie ancora e speriamo che le tue parole scuotino le distratte. Un abbraccio.

Gufetta ha detto...

Ciao, sono Gufetta di Splinder. Ho appena pubblicato un post con tutte le novità su Trieste. Ciao.

Andrea ha detto...

io penso che sia rappresaglia.
non nascondo che la voglia di far conoscere al mondo la shoa affinché non si ripeta mi sembra tanto la voglia di un popolo di urlare a tutti che è stato vittima.
per tanti anni troppi si è parlato solo delle stragi di ebrei (non ebraici ,hanno rotto le scatole con questa storia che ogni parola dopo un po' diventa offesa. sono ebrei e non è una parolaccia) e per nulla di quella degli zingari. solo qualche hanno fa si è venuto a sapere delle foibe e dei gulag ma sempre con quel tono del "aggiungiamo al mucchio ma non dimenticate cosa è accaduto a noi ebrei" . si parla tanto di cosa è giusto e sbagliato da far vedere in tv prima delle 22.30 e poi il giorno del ricordo alle 5 del pomeriggio si vedono tranquillamente gli orrori che perpetrarono i nazisti e allora mi chiedo se questo non diventi vaccino per le nuove generazioni che si ritrovano insensibili a ciò che fu. mi chiedo se questa mia impressione del "guardate cosa ci avete fatto" sia veramente utile o è solo un popolo che alla chetichella e manco tanto cerca di ribadire il proprio orgoglio ingiustamente umiliato.
a me viene da pensare un altra cosa: per questi crimini ci sono voluti quanti? quasi 70 anni per prendere i colpevoli? ed erano anche i perdenti della guerra ,ma per i capi di stalin? e i sub alterni di tito? nessuno conosce la storia delle bandiere sui fazzoletti dei triestini? allora è vero che sul carro dei vincitori c'è sempre spazio per tutti ,tranne che per le verità scomode.

scusa lo sfogo
Andrea