
La 4a recita: "Né il detective né uno degli investigatori possono risultare i colpevoli".
Evidentemente, il Consiglio di Stato non ne ha tenuto conto, sabato scorso, anticipando in un comunicato stampa le deliberazioni della sentenza (che pare sarà pubblicata domani, martedì) sull'annosa vicenda tra Europa 7 e Rete 4.
Ha infatti sancito che persiste "il dovere del Ministero di rideterminarsi motivatamente sull'istanza di Centro Europa intesa alla attribuzione delle frequenze di cui al d. m. 28 luglio 1999, anche in applicazione della sentenza della Corte di giustizia del 31 gennaio 2008".
Tradotto, significa che il Governo (leggi: il Berlusca...) nella persona del ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, o per il tramite di Paolo Romani, sottosegretario con delega alle telecomunicazioni, entrambi berlusconiani D.O.C., dovrà vestire i panni del detective e risolvere il giallo della morte delle frequenze di Europa 7, che lui stesso ha assassinato!
Situazione ridicola e grottesca, se non fosse anche grave e pericolosa: l'ultima delle 20 regole di Van Dine elenca una serie di stratagemmi che ogni scrittore di romanzi gialli deve assolutamente evitare per non barare con il lettore. Una è quella di non attribuire il delitto al gemello del vero assassino. Speriamo che almeno questa, il governo la rispetti: di Berlusconi ce ne basta (e avanza) uno. Un suo gemello, be', sarebbe davvero troppo!
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