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martedì 17 settembre 2013

I bari

I bari - Caravaggio, 1594
Nel vecchio West, se venivano scoperti, si amputavano loro due dita (con la medesima lama a taglio con cui venivano rifilati i bordi delle carte da gioco usurate per poterle riusare) affinché tutti sapessero che quelle falangi erano cadute perché i portatori di quei moncherini avevano barato. Avevano cioè infranto, una volta iniziata la partita, le regole prefissate che al tavolo avrebbero dovuto rispettare.

Non mi farebbe piacere vedere Piero Grasso con due dita di meno, né un deputato grillino o della Lega con tale mutilazione: ma la proposta avanzata, "a giochi aperti", di cambiare le regole per votare in aula al Senato con voto palese, fa schifo. E dà la misura di quanto in basso si sia caduti.

Anch'io vorrei sapere chi-vota-come. Anch'io vorrei guardare in faccia chi, non del PdL, avrà il coraggio di dare un aiutino al delinquente. Ma se la regola (bastarda quanto volete) è ancora questa, è necessario - anche obtorto collo - seguirla. Diversamente ci si adeguerebbe allo "stile" del sunnominato delinquente, che si è creato regole "ad personam", inventando eccezioni. Pure queste "ad personam".

Suggerisco, al riguardo, la lettura dell'editoriale del professor Ainis sul Corriere. Di lui mi sono un po' innamorata...

martedì 21 maggio 2013

Presidente Grasso,
a che gioco giochiamo?

Caro Presidente,
Lei ha rivolto un appello accorato - "Chi sa, denunci!" - in relazione allo scoop de "Le iene" su parlamentari che si beccano mazzette dai lobbisti delle slot machines, dei tabacchi e delle sale Bingo: dai 1.000-2.000 al mese per i parlamentari pigia-bottoni, sino ai 5.000 per i più influenti. E ha aggiunto che si adopererà "... per fornire agli inquirenti nel più breve tempo tutte le informazioni che riterranno utili alle indagini".

Allora Le do una dritta, Presidente.
Ieri sera - al TG de La7 - si è parlato del video de "Le iene": ma la giornalista che ha curato il servizio ha aggiunto anche che, tra le carte dell'inchiesta che a Milano sta indagando sulla corruzione legata alle licenze dei video poker, esiste la dichiarazione di un consulente del Ministero dell'Economia (pagato con i nostri soldi), Guido Marino, che Le riporto qui sotto.


Ora, io non so se il Signor Guido Marino sia lo stesso citato qui e anche qui, ma credo proprio di sì. E poiché sembra essere, con la sua società, la MAG e Associati (qui il link), anche consulente dei Monopoli di Stato (anche qui, giustamente pagato con i nostri soldi), credo che il Suo problema (chi sa, denunci!) sia facilmente risolvibile: convochi il Signor Guido Marino in Senato, si faccia dare tutti i nomi e cognomi di quei politici che presentavano "interrogazioni, emendamenti o proposte di legge tecnicamente incongrue" al solo scopo di farsi contattare da chi detiene il racket del gioco, e poi faccia pedinare loro e i loro assistenti e/o portaborse, gli faccia mettere le cimici in macchina, in ufficio o dove vuole, e li stani! Diversamente, il Suo grido di dolore che da tante parti d'Italia si leva... rimarrà lettera morta: così come rimase lettera morta la veemente denuncia del Ministro Balduzzi che, solo 5 mesi fa, si è dichiarato impotente nella lotta alle lobbies del gioco d'azzardo.

Non credo che proprio a Lei - già Procuratore Nazionale Antimafia - manchino le armi. Se le carte da spulciare fossero troppe, Le giuro che, gratis, mi offro volontaria per aiutarLa.