Nel 1928 S. S. Van Dine (autore de La canarina assassinata, La strana morte del Signor Benson, La fine dei Greene e molti altri gialli), padre del detective dilettante Philo Vance, raffinato e ricchissimo esteta, studioso di psicologia e dalla cultura enciclopedica, scrisse le 20 regole per scrivere romanzi polizieschi.
La 4a recita: "Né il detective né uno degli investigatori possono risultare i colpevoli".
Evidentemente, il Consiglio di Stato non ne ha tenuto conto, sabato scorso, anticipando in un comunicato stampa le deliberazioni della sentenza (che pare sarà pubblicata domani, martedì) sull'annosa vicenda tra Europa 7 e Rete 4.
Ha infatti sancito che persiste "il dovere del Ministero di rideterminarsi motivatamente sull'istanza di Centro Europa intesa alla attribuzione delle frequenze di cui al d. m. 28 luglio 1999, anche in applicazione della sentenza della Corte di giustizia del 31 gennaio 2008".
Tradotto, significa che il Governo (leggi: il Berlusca...) nella persona del ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, o per il tramite di Paolo Romani, sottosegretario con delega alle telecomunicazioni, entrambi berlusconiani D.O.C., dovrà vestire i panni del detective e risolvere il giallo della morte delle frequenze di Europa 7, che lui stesso ha assassinato!
Situazione ridicola e grottesca, se non fosse anche grave e pericolosa: l'ultima delle 20 regole di Van Dine elenca una serie di stratagemmi che ogni scrittore di romanzi gialli deve assolutamente evitare per non barare con il lettore. Una è quella di non attribuire il delitto al gemello del vero assassino. Speriamo che almeno questa, il governo la rispetti: di Berlusconi ce ne basta (e avanza) uno. Un suo gemello, be', sarebbe davvero troppo!
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La 4a recita: "Né il detective né uno degli investigatori possono risultare i colpevoli".
Evidentemente, il Consiglio di Stato non ne ha tenuto conto, sabato scorso, anticipando in un comunicato stampa le deliberazioni della sentenza (che pare sarà pubblicata domani, martedì) sull'annosa vicenda tra Europa 7 e Rete 4.
Ha infatti sancito che persiste "il dovere del Ministero di rideterminarsi motivatamente sull'istanza di Centro Europa intesa alla attribuzione delle frequenze di cui al d. m. 28 luglio 1999, anche in applicazione della sentenza della Corte di giustizia del 31 gennaio 2008".
Tradotto, significa che il Governo (leggi: il Berlusca...) nella persona del ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, o per il tramite di Paolo Romani, sottosegretario con delega alle telecomunicazioni, entrambi berlusconiani D.O.C., dovrà vestire i panni del detective e risolvere il giallo della morte delle frequenze di Europa 7, che lui stesso ha assassinato!
Situazione ridicola e grottesca, se non fosse anche grave e pericolosa: l'ultima delle 20 regole di Van Dine elenca una serie di stratagemmi che ogni scrittore di romanzi gialli deve assolutamente evitare per non barare con il lettore. Una è quella di non attribuire il delitto al gemello del vero assassino. Speriamo che almeno questa, il governo la rispetti: di Berlusconi ce ne basta (e avanza) uno. Un suo gemello, be', sarebbe davvero troppo!
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10 commenti:
Attendiamo la sentenza integrale, poi mandiamo il maggiordomo a liquidare il nano in biblioteca con il candelabro...
P.S.
Ho letto almeno un paio di gialli in cui il colpevole era il narratore...
Bleek!
Anche tu hai giocato a Cluedo allora!
Sì, c'è qualche giallo in cui il colpevole è il narratore: il primo che mi viene in mente è di Agatha Christie ("L'assassinio di Roger Ackroyd", noto anche con il titolo "Dalle nove alle dieci").
Ma lì, il colpevole viene sempre pizzicato: purtroppo noi non abbiamo nessun Hercule Poirot che possa aiutarci...
Un abbraccio.
Si Bastian Cuntrari, siccome però ero pigro, facevo sempre la parte del morto...
Pessimo soggetto,
ma divertentissimo!
Ciao!
Grazie per avere tradotto dall'Ostrogoto (come ha scritto Travaglio). Ma dove l'hai imparato? ;)
Joe, parola: ho dovuto leggere il comunicato almeno 4 volte, per capirne il significato...
Dove ho imparato l'ostrogoto?
Ho bruciato 10 anni anni di vita lavorando in uno studio legale...
Ma che cavolo mi fai ricordare,
damned!
Un abbraccio.
Solo per lasciarti un saluto...
Il gemello no, ma c'è sempre Paolo, che è un po' predestinato in quanto capro espiatorio...
@Fin, ti leggo solo ora!
Al fratello non avevo pensato, cavolo!
Non portare sfiga, eh?
Ti abbraccio.
Ciao
ho visto il tuo blog e visto che trattiamo il medesimo argomento, volevo proporti uno scambio link
http://guidadetective.blogspot.com/
Fammi sapere
Ciao
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