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giovedì 29 gennaio 2009

Nessun dorma...


S
e non avessi sentito e letto di tutte le polemiche che il discorso di Di Pietro, ieri a Piazza Farnese, ha suscitato, giuro che non mi sarei accorta di nulla. Lo stavo seguendo su C6.tv, praticamente insieme al mio amico Franco: e il discorso del Tonino nazionale l'ho ascoltato tutto e - ripeto - non ho trovato nessuna frase offensiva pronunciata nei confronti del Presidente della Repubblica. Ci sono state inesattezze, nel discorso di Di Pietro, certo: ad esempio quando afferma che Napolitano è poco "arbitro o terzo". A me sembra che sia "terzissimo"! Nel senso che parla, se ne esce periodicamente con esternazioni che guadagnano titoloni sui gornali, ma non dice una sega: guardate un po' che razza di collage che ho fatto con i suoi ipse dixit. Pilato non avrebbe potuto fare di meglio: il lodo Alfano era "scelta obbligata" (me ne lavo le mani...); sulla riforma Gelmini "non posso intervenire" (mi rilavo le mani...). Oppure dice cose di un'ovvietà disarmante. "Niente strappi con la UE" (poteva dire per caso "fanculo la UE"?); oppure "Magistrati, non cedete al protagonismo!": ma ve lo immaginate a sollecitarli ad andare all'Isola dei Famosi? E ancora, dice cose che suonano bene, frasone altisonanti che di sugo ne hanno quanto il riso all'inglese: nisba. Nada de nada. Quella sulle intercettazioni e quella sulla vigilanza RAI, sono convinta che le abbia dette mentre era in posa come "Il pensatore" di Rodin: magari non su un ceppo, ma ... fate un po' come vi pare
...

Insomma, tornando a Piazza Farnese, oggi mi sono rivista l'intervento di Di Pietro (dovrebbe aprirsi in un'altra finestra) e ho riascoltato il passaggio incriminato, confrontandolo con il testo: provate ad ascoltarlo (parte subito l'audio) e a leggere contemporaneamente qui sotto.
"Signor Presidente, lo sa che questa mattina si sta cercando, ancora una volta, di farci lo scherzetto che è stato fatto a Piazza Navona? Credo che in una civile piazza dei cittadini italiani abbiano il diritto di manifestare. Si può non essere d'accordo su quanto abbiamo fatto e su quanto stiamo facendo, ma è un nostro diritto, garantito dalla Costituzione, poter dire che quello che fanno determinate persone non ci convince? Ci possiamo permettere, signor Presidente della Repubblica, di accogliere in questa piazza anche qualcuno di noi che non è d'accordo su alcuni suoi silenzi? Possiamo permettercelo o no? O siamo degli eversori? Siamo dei cittadini normali che ci permettiamo di dire a lei, signor Presidente della Repubblica, che dovrebbe essere l'arbitro, che a volte il suo giudizio ci pare poco da arbitro e poco da terzo. Lo possiamo dire o no? Noi la rispettiamo, abbiamo il senso delle istituzioni, vogliamo essere tranquilli. Oggi, un cittadino ha messo un manifesto, uno striscione, dove senza offendere nessuno dice “Napolitano dorme, l'Italia insorge”. Perché lo hanno sequestrato? Chi ha ordinato di sequestrare questo manifesto? Perché non c'è possibilità di manifestare senza bastoni, senza nulla? Stiamo semplicemente dicendo che non siamo d'accordo sul fatto che si lasci passare il lodo Alfano, che non siamo d'accordo sul fatto che si criminalizzino le persone che fanno il loro dovere, che non siamo d'accordo sull'oblio che hanno le istituzioni nei confronti di questi familiari delle vittime, che non siamo d'accordo nel vedere terroristi che vanno a fare gli insegnanti e informare a loro modo le cose, che fanno i saputoni e poi vediamo le vittime del terrorismo e della mafia che vengono dimenticate e abbandonate a se stesse. Lo possiamo dire o no? Rispettosamente, ma il rispetto è una cosa, il silenzio è un'altra: il silenzio uccide, il silenzio è mafioso, il silenzio è un comportamento mafioso. Ecco perché non vogliamo rimanere in silenzio".

La frase dello scandalo, dovrebbe essere quella in chiusura che ho sottolineato: be', a me sembra che il soggetto dell'intera frase, il chi-fa-cosa, sia la piazza o il popolo, come volete, ma non certo Napolitano! Aggiungo solo due chiarimenti (tra parentesi) che non stravolgono assolutamente l'affermazione di Di Pietro, ma che indicano, a mio avviso, il senso in cui - per chi ascolta in buona fede - dovrebbe essere recepita: "il rispetto (cioè "rispettarLa", ndr), Signor Presidente, è una cosa, il silenzio è un'altra cosa: il silenzio uccide, il silenzio è mafioso, il silenzio è un comportamento mafioso. Ecco perché non vogliamo rimanere in silenzio: (perché non siamo mafiosi, ndr).
Tutto qui. Duro lo striscione, "Napolitano dorme. L'Italia insorge"? Ma facitece 'o piacere!! Il fatto è che, quando parla Di Pietro, il Pdl appizza le recchie per prenderlo in castagna anche fuor di luogo, come in questo caso: sennò, che cosa pubblicherebbe "Il Giornale", il giorno dopo? E ora lo fa anche il PD, perché Veltroni inizia a stringere di brutto le chiappette sante, visto che ad ogni sondaggio la sua rappresentatività risulta sempre più minata da defezioni a favore dell'Idv. Pronta a contestarlo quando se lo merita, sorry, ma oggi Tonino ha ragione da buttare dalla finestra.

Pavarotti - Nessun dorma