Premio Honest

All'inizio, quando Alessandro Arcuri mi ha "nominato" (tipo Grande Fratello), mi sono detta: "Che figata! Come il cacio sui maccheroni!", visto che il post che avevo in mente era ancora in fase più che embrionale.
Ma poi... ho pensato che "la faccenda si fa dura" - come vorrebbe dire Mr B. anche senza la pillolina blu - perché funziona così.

1) Nel ricevere il premio e quindi nel postarlo, si è obbligati a dire pubblicamente dieci - e non di più - cose personali più o meno note; non importa se scioccanti rivelazioni o inconfessabili segreti... basta che siano assolutamente vere.

2) Poi si dovrebbe anche assegnare ad altri 10 blogger lo stesso premio, avvisandoli o con un commento sul loro blog o segnalandoli qui.

Ebbene, obtorto collo, ecco a confessare le mie (quasi) inconfessabili verità.

1. Accetto molto malvolentieri il tempo che passa: non voglio invecchiare, non sono pronta. E spesso mi comporto come se il tempo si fosse fermato ai miei splendidi 35 anni e faccio la civetta. Spero solo di essere in grado di fermarmi prima di cadere nel ridicolo.
2. Pur avendo preso per il culo (quando avevo 35 anni) le donne che si "rifacevano" in qualche modo, e pur avendo sputato sentenze del tipo: "Ma come si fa, dico io? Non capisco proprio questa cosa di non sapersi accettare! È così naturale invecchiare! Basta saperlo fare bene!" (cazzate stratosferiche...), stante quanto sub 1, credo che entro un anno mi farò un ritocchino alle palpebre, perché i miei occhioni verdi tornino a folgorare. E chi è contro di me, non solo "peste lo colga", ma vada pure a cagare.
3. Non è vero che "se tornassi indietro farei esattamente quello che ho fatto, errori compresi": col cazzo! Intanto, non interromperei il mio corso di laurea a 6 esami dalla tesi per una testaccia di minchia fottuto che Manitou lo strafulmini. E non butterei via - con il medesimo - 10 anni della mia vita (li chiamo il mio buco nero): bella stronza sono stata!
4. Non sono proprio buonissima: se fossi certa dell'impunità, il bastardo sub 3 lo investirei allegramente con l'auto, e ci ripasserei sopra anche una decina di volte.
5. Non mi ritengo razzista, ma gli zingari che chiedono l'elemosina, mi vogliono leggere la mano e puzzano di pipì non li sopporto proprio.
6. Non mi piace il cinema impegnato: mi annoia e magari manco lo capisco. Così come non so apprezzare la "buona musica": l'easy listening anni '80 è la colonna sonora della mia vita. E neanche i libri di "approfondimento culturale" fanno per me: spesso qualcuno mi suggerisce qualche titolo e dico: "Me lo compro sicuramente!". Bugiarda Pinocchia, non ne ho preso manco uno. Probabilmente sono superficiale, anche se preferisco dirmi ipocritamente che ho "altre priorità".
7. Sono abbastanza asociale e mi piace la blogsfera perché riesco ad intrattenere rapporti a distanza. Ma un invito fuori per una pizza può sconvolgermi la vita: sono un culo di piombo di una pigrizia inarrivabile. Al liceo avevo l'esonero per religione ed educazione fisica, semplicemente perché non volevo ascoltare cazzate e non volevo fatica'.
8. Mi piacciono le città e le persone che ci vivono più delle "nature incontaminate", dei "panorami", delle "verdi vallate", degli "indicibili silenzi" e menate del genere: la montagna mi spaventa, quasi come il mare aperto. Non sono riuscita a vedere neanche il film "Cliffhanger" con Silvester Stallone: a parte le vertigini, mi faceva sentire freddo. E odio il freddo.
9. Non amo molto Roma come città. Da sempre, mi capita di raffigurare a me stessa le città come donne: e Roma - nel mio immaginario - è una vecchia tenutaria di bordelli, piena di rotoloni di cellulite, discinta, con il trucco che le cola. Da giovane doveva essere bellissima, prima che i vizi - tipo Dorian Gray - la devastassero. Amo Napoli, che è una non più giovanissima donna sempre allegra e sorridente, nonostante i problemi. Amo Trieste, anziana signora che profuma di violetta, tutta pizzi e jabot. Amo Lecce, quasi donna in carriera, moderna, vivace e spiritosa. Amo Genova, signora di mezza età che ha vissuto giorni migliori, ma sempre disposta ad abbracciare i forestieri come fossero, per una chioccia, i suoi pulìn (pulcini). Ma amo tutti gli italiani, e sono orgogliosa di essere nata qui. Nonostante tutto...
10. Sono una godereccia: mi piace mangiare, bere (solo d'inverno e solo un rosso corposo), dormire e fare quella cosa là. Fumo (sigarette): ma almeno un difetto dovrò pur averlo, no? Non posso mica essere perfetta!
    

E ora, passiamo alla fase due. Chiamo a rapporto i seguenti 10 bloggers in ordine strettamente alfabetico:

1. Anna, così mi faccio un po' gli affari suoi;
2. Enne, la mia gemella diversa, perché quest'invito la infastidirà (vedi sub 4);
   
3. Fabio R. - il prof. - che nutre come me un'insana passione per Danny Crane;
4. Franco, con il quale intrattengo una relazione peccaminosa via blog (ariecco la civetta...);
5. Il Laicista, che fa segnalazioni esemplari, ma di lui si sa poco. È ora che si confessi;
   
6. Martina, che NON ha i capelli rossi, anche se io continuo ad immaginarla così;
   
7. Max, così vediamo se la smette di pasticciare su FaceBook e torna tra noi;
8. Ormoled, che ha la possibilità di svelare ora il suo segreto segretissimo;
9. Sisifo, il blogger più buono che conosca;
10. Vincenzo Cucinotta, scoperto da poco, ma non è mai troppo tardi.

Spero di aver dato abbastanza fastidio ai nominati: la mia anima perversa ne trarrà giovamento!