mercoledì 19 marzo 2008

Nostalgia

Avverto: questo sarà un post intimista e politico. Quindi, potrebbe risultare molto noioso: ma... tant'è, oggi mi sento così. Wikipedia mi spiega cos'è la nostalgia. Sì, è quello che provo. Sono triste, rimpiango cose passate che vorrei rivivere, ma che sono andate. Per sempre. Oggi è la Festa del Papà, e non ho più a chi fare gli auguri, a chi comprare un libro, o un pigiama a righe. E questo mi svuota: mi sento defraudata e derubata di un qualcosa che sino a pochi anni fa ritenevo - contro ogni logica - sarebbe stato mio per sempre. La nostalgia me la suscita spesso Marina, che cita frequentemente il Devoto-Oli, "Vocabolario Illustrato della Lingua Italiana": ed eccolo qui, a portata di mano nella libreria, dove posso raggiungerlo senza la scaletta di legno, edizione del Reader's Digest! Altra ondata di nostalgia: la rivista del Reader's Digest (ma che! allora si chiamava Selezione!) cui i miei erano abbonati e che arrivava tutti i mesi a casa. E l'Oli-Devoto è lì, vicino al Badellino-Calonghi, il vocabolario di latino: Dareus, Persarum rex... Il liceo, i miei compagni di classe, i 33 giri dei Beatles, con i testi delle canzoni riportati all'interno, così era più facile cantarle, quando giravamo per Roma spremuti dentro la mia mitica 500. Il liceo e il '68.
Il '68! E il timido avventurarsi nelle segrete cose della politica.
Soprattuto la domenica - ma a volte anche nei pomeriggi dei giorni feriali - si andava in sezione. La mia era a cento metri da casa, in un vicoletto semibuio con la strada nemmeno asfaltata. Ogni tanto interveniva qualche politico di primo piano, ma di solito era il Segretario (il mio era un medico) che introduceva il dibattito, e poi si discuteva. Più spesso, però, eravamo chiamati a lavori di manovalanza: distribuire volantini e attaccare manifesti. Mi sarebbe tanto piaciuto appiccicarli sul muro, i manifesti, (in assoluto "divieto di affissione"), ma non me lo facevano fare perché, piccoletta come sono, rimaneva sempre un angolo, in alto, non attaccato, tristemente pendulo, nonostante mi allungassi per tutto il mio metro e sessanta con la scopa intrisa di colla; e il lembo rischiava di coprire il sorriso a 32 denti dell'oratore di turno o l'ora della manifestazione. Ho frequentato la sezione per qualche anno, sino a che non mi sono resa conto che il Partito (che bella parola!) aveva reclutato tra le proprie fila personaggi estremi, lontani anni luce dalle mie idee.
Dai miei ideali, se preferite.
Oggi, con quello che mi offre l'agone politico, provo nostalgia. Nostalgia dei partiti. Dal Devoto-Oli cito: "Partito: associazione volontaria di cittadini che aderiscono a una determinata concezione politica e sociale, e all'azione organizzata per attuarla attraverso la partecipazione alla vita pubblica e alla direzione dello Stato". Determinata concezione politica?
Per qualsiasi schieramento sia intenzionata a votare questa volta (includendo anche quasi tutti i "nanetti", tranne due, che proprio non mi vanno giù), mi troverei a delegare il governo della cosa pubblica... a chi?
A cattolici baciapile della serie vado-a-messa-tutte-le-domeniche, presenti in entrambi gli schieramenti? Oppure a inquisiti, pregiudicati, collusi,
presenti in entrambi gli schieramenti?
O ancora a new entries di facciata, che ho sentito dissertare di moda, cucina, libri, cancro al seno, vacanze (ma mai di politica) in uno dei tanti talk show televisivi,
presenti in entrambi gli schieramenti? E qual è la loro (determinata) concezione politica? Potrebbero essere (ex)democristiani? (ex)socialisti? (ex)liberali? Lo voglio sapere!!!
Rivoglio i partiti politici, grandi o piccoli che siano: li rivoglio.
Ho nostalgia di loro. Magari non tanti com'erano una volta, magari più raggruppati tra di loro, in schieramenti omogenei. E rivoglio pure le sezioni e le facce. E le preferenze. Sono stufa di vederli in 16:9, tutti uguali, tutti truccati, tutti perbene. Voglio andare in sezione, ascoltare cos'hanno da dire e guardarli in faccia! Ma come, cavolaccio! non diciamo a volte: "Mmh, quello là ha una faccia che non mi piace...". E di questi, le facce, non le conosciamo nemmeno! OK, la mia vecchia 500 non posso più averla: ma, per il resto? un aiutino?

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2 commenti:

M.Cristina ha detto...

La nostalgia non è noiosa e la proviamo tutti. Capisco il senso di svuotamento che provi per alcune perdite, per la mancanza di riti che ci appartengono e ci danno pienezza e continuità. Lo so, li vivo e so perfettamente di che cosa parli. Ma la nostalgia vuol dire avere ricordi e questo nella maggior parte dei casi è un privilegio di cui non teniamo conto. Molte cose delle nostre età sono andate, sono alle nostre spalle e non torneranno. Tuttavia, come si sostiene nella filosofia Zen " il vuoto che si crea lascia spazio ad altro". Certo alcune persone sono insostituibili ma altre, comunque importanti ed intense, sono lì, fuori alla porta ed aspettano che noi gli diamo il permesso per entrare. Va bene crogiolarsi per un po' nel dolce passato ma poi, alziamo i nostri occhi e proviamo a guardare fuori con un bel sorriso. Sono certa, qualche cosa arriverà. Un forte abbraccio.

Wil ha detto...

Hai reso davvero l'idea...a volte è bella la malinconia.

Non mi sono mai iscritto ad un partito, e politicamente non sono mai stato particolarmente attivo. Mi sono solo informato, al meglio delle mie possibilità.

Mi è piaciuto moltissimo quando hai parlato della sede della sezione in quel vicoletto buio, immagino che abbia avuto un fascino fortissimo su di te, anche se magari era una stanza un po' spoglia e malmessa.

I pomeriggi ad attaccare manifesti, a Roma magari? Stupendo.

E' questo lo spirito che bisogna ricreare. Organizzazioni dal basso, che ovviamente coinvolgano gente di ogni professione e stile di vita.

Brava.