venerdì 28 marzo 2008

Banche: tutto a posto (per loro)
e niente in ordine (per noi...)

Ma guarda un po' come a volte si creino strane coincidenze, che sembrano volerti guidare verso un traguardo che non avevi previsto: ma una volta arrivata, devi riconoscere che le cose si sono incastrate talmente bene che, forse... era scritto.
Vagolando tra i blog, mi impiccio: leggo le riposte ai post, linko ai mittenti di quelle più interessanti. Questa mia attività da buco della serratura, mi ha portato ieri alla bella home del blog di Marcello Canepa, e dal suo ultimo post ho raggiunto un altro link: vi prego, prima di andare avanti, apritelo e leggete tutto! Fatto? Ok. E andiamo avanti.
Come succede a noi donne in primavera, quando abbiamo bisogno di cambiamenti, anziché spostare i mobili in salone (troppa fatica!), ho aggiunto alla mia paginetta l'emeroteca, che mi consente di dare un'occhiata veloce alle edizioni on line.
Càpito su quella del Sole 24 ore di ieri e leggo della nuova normativa, in vigore dal prossimo 30 aprile, sulle operazioni bancarie, e sugli assegni e libretti al portatore, in particolare.
Le novità rientrerebbero nell'ambito delle leggi antiricliclaggio.
Due punti hanno però suscitato il mio interesse.
Il primo è quello che riguarda (qui
c'è un prospetto chiaro) - sotto la voce Nuovi moduli - gli assegni "All'ordine del traente", che sono quelli emessi "a me medesimo": potranno solo essere incassati, ma non potranno circolare. E qui casca il primo asino. Come molte coppie, io e mio marito abbiamo 2 conti correnti, entrambi cointestati. Uno è quello che chiamerò principale: ci entra lo stipendio e ci esce tutto il resto (bollette, tasse, carta di credito, bancomat, assegni...). L'altro, quello secondario, acceso presso un'altra banca, serve solo a pagare il mutuo della casa: ogni sei mesi versiamo il necessario per il pagamento della rata, e niente più. Il saldo, dopo il pagamento, sarà forse di 100 euro...
L'integrazione di questo conto fino ad oggi potevo farla in due modi. Uno è un bonifico dal conto principale, che però mi costa 2,50 euro; oppure, con una passeggiata di 500 metri, versando sul conto del mutuo un assegno "a me medesimo" e girandolo. Costo dell'operazione: zero. Da quello che ho capito dal prospetto, non potrò più fare il versamento diretto, ma solo il bonifico: chi ci guadagnerà? Indovinate?
L'altra novità è quella che riguarda i libretti al portatore, che non potranno, dal 30 aprile prossimo, avere una giacenza superiore ai 5 mila euro: chi ne fosse in possesso e avesse un deposito superiore a 5 mila euro, deve trasformarlo in libretto nominativo. Ora, a parte i mafiosi, ai quali la norma intenderebbe tagliare le gambe, fruitori dei libretti al portatore sono molti pensionati: vanno alla posta, ritirano la pensione e la versano sul libretto, trattenendo il "presunto necessario". Ma se il necessario non basta? Ritirano ancora. E se sono malati? Ci va il figlio, la nuora, il nipote. E se sono soli? Non più di 2 mesi fa, ho ritirato dal libretto al portatore
di un'anziana signora malata e sola ben 100 euro, perché l'unico figlio, militare a La Spezia, era in missione, e a lei quei soldi servivano. È ovvio che, con la nuova norma, le soluzioni che le si prospettano saranno solo due: trasformare il libretto al portatore in nominativo e indicare una sfilza di possibili delegati alle operazioni. Oppure, aprire più libretti al portatore che non superino i 5 mila euro. E in questo caso, con la tenuta di più libretti, chi credete che ci guadagni? Indovinate? Credo che la soluzione, a parte l'orrido silviodanaio, sia quella che metteva in pratica mia nonna: i dané, sotto il materasso!
Ed era scritto: dovevo parlare di soldi e di risparmi...

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