I fatti sono noti: il 5 aprile scorso - a commento dell'affermazione di Renzi secondo cui "si sta perdendo tempo" - l'Unità titolava a tutta pagina così:
Non si è fatta attendere la reazione dei supporter del sindaco di Firenze: il titolo de L'Unità è esattamente il contrario dell'assunto di Renzi. E rincaravano la dose chiedendo le dimissioni del direttore della testata, Claudio Sardo, perché - sostenevano - i casi sono tre: "Se il titolo è 'scappato', Sardo farebbe bene a lasciare, non serve un direttore distratto. Se il titolo è voluto, Sardo farebbe bene a lasciare, non serve un direttore in malafede. Se il titolo è imposto o suggerito da altri, più contigui alle esigenze di partito (e di parte), Sardo farebbe bene a lasciare" (qui).
Pronta la replica del direttore: "Un titolo può piacere o meno. Ma suggerire le dimissioni di un direttore di giornale per un titolo che non si condivide, mi pare un infortunio" (qui). Va bene, non sono una purista della lingua italiana, né un membro "honoris causa" dell'Accademia della Crusca, ma il sostantivo "infortunio"... mi suona maluccio...
Sono andata a cercarmi i sinonimi della parola, e ho trovato on line: "Accidente, disgrazia, sciagura, disastro" (qui); "Incidente, sinistro, caso sfortunato, fatalità, guaio" (qui); "Evento spiacevole o funesto; sventura, disgrazia; evento accidentale con effetto lesivo e talvolta letale" (qui). E sul Devoto-Oli (cartaceo) sempre a portata di mano, "lesione provocata da un incidente... sventurato motivo di infelicità".
Mi pare che nessuno di questi significati possa funzionare nell'economia del pensiero sardiano: voleva forse intendere "un eccesso? un'esagerazione? una provocazione?". Francamente non lo so, ma credo davvero che al direttore potrebbe suggerirsi un ulteriore motivo per dimettersi: la scarsissima (per non dire nulla) familiarità con la lingua italiana.
11 commenti:
E comunque la nostra (bella) lingua sta andando a puttane.
Essendo uno di quelli con "scarsissima familiarità con la lingua italiana" mi permetto di far ricordare il caso sallusti (bono 'sto, soggetto me sta sulle biglie)
dove si parlò a lungo di "censura".
Se la usava al posto di "infortunio"
poteva andar bene?
Un caro saluto,
aldo.
@Alberto, mi trovi assolutamente d'accordo. Pensa che in questi ultimi giorni sono stata felice di apprendere un che di nuovo: si tratta del verbo "sclerare": conoscevo il sostantivo "sclera", l'aggettivo "sclerotico"... ma non la forma verbale. Del che ringrazio Giulio GMDB©. È un peccato che la nostra bella lingua (senza parentesi...) si stia tanto impoverendo.
Un abbraccio.
@Monty, sì, poteva andare benissimo! Ma non credo che Sardo volesse essere così... estremo.
Nel senso che non penso volesse accusare i renziani di essere l'editio minor del Min.Cul.Pop.: il direttore afferma di aver operato "una sintesi" del pensiero renziano. Il che - a me personalmente - non sembra.
Ma, democraticamente, ogni interpretazione è "personale".
Bacioni, amico mio.
Sai che sono un "patito" del vocabolario e, quindi, non posso che darti ragione. Però se analizzi la frase con il linguaggio corrente non mi sembra una colpa così grave.
Penso anch'io che non sia così grave. Più grave il fatto di chiedere le dimissioni di Sardo perchè, fino a prova contraria, dovrebbe essere libero di titolare come vuole, se non diffama alcuno.
Sorry, ma con amore.
Cristiana
Chiedere le dimissioni di un giornalista mi sa tanto di berlusconiano
@Gap, del linguaggio corrente so ben poco e non sono in grado di dirti che se tra "infortunio" possa oggi significare qualcosa di diverso. Ma è vero, non sarebbe una colpa così grave se fosse il titolo di un post letto da qualche manciata di blogger. È grave - dal mio punto di vista - quando appare a tutta pagina su di un quotidiano e tu - più di ogni altro - sei in grado di insegnarmi che il titolo dovrebbe essere la "sintesi estrema" della notizia. E non un trappolone lessicale piegato a interessi "altri", che magari sono soltanto un po' di copie in più vendute.
Buona domenica, mio caro.
@Cri, non credo che la "libertà di titolo" abbia come unico confine la non-diffamazione: ritengo che l'apertura di un articolo (giacché di questo si tratta) debba anche essere "veritiera".
Quanto alla richiesta di dimissioni, sono d'accordo: è stata esagerata. Ma per questo sono state avanzate scuse da parte di Richetti che le aveva richieste.
Il che, invece, non ha fatto Sardo, continuando ad affermare che il titolo esprimeva il Renzi-pensiero.
Il che, a mio parere, non è.
Anch'io sorry, ma con lo stesso affetto di sempre...
@Ernest, sì... un po' sopra le righe ma, come riportato nel commento a Cristiana, sono arrivate subito le scuse: e - come ben sai - un berlusconiano preferirebbe invece tagliarsi gli zebedèi piuttosto che ammettere di aver sbagliato.
È questa la differenza!
Buona domenica!
Sulla lettura delle parole di Renzi dovresti accomunare a l'Unità anche altri giornali e diverse centinaia di blogger, per non parlare di profili fb e cinguettii vari. Sulle scuse di Richetti ci sarebbe da dire a che ora sono arrivate e dopo l'intervento di chi. Ma passiamo oltre, ormai è roba vecchia.
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