Ho letto - annoiata - molti commenti sulla manifestazione di sabato scorso. Annoiata perché, come càpita a chi legge un poliziesco e alla seconda pagina scopre già il colpevole, non appena in tempo reale sono state fornite le notizie delle infiltrazioni dei cosiddetti black bloc, sapevo esattamente cosa avrei trovato in giro per i blog. Le teorie complottiste non le ho mai digerite. Nel 1964 Richard Hofstadter, nel suo "The Paranoid Style in American Politics", così chiudeva il suo saggio sulla teoria del complottismo, assimilato alla paranoia: "Siamo tutti malati di storia, ma il paranoico (il complottista, ndr) lo è doppiamente, poiché egli è afflitto non solo dal mondo reale, come il resto di noi, ma anche dalle sue fantasie".
Insinuare il dubbio che quei vandali delinquenti - con il vuoto pneumatico nel cranio coperto dal casco integrale - fossero al soldo di La Russa (o di Maroni), è stato vergognoso. E non perché nutra simpatia nei confronti dei due ministri: ma perché nutro più che simpatia per le nostre forze dell'ordine che - nonostante siano male organizzate, sottopagate e indignate pure loro - fanno comunque onestamente il proprio lavoro, e non ce li vedo a beccare una mazzetta per "infiltrarsi" in una manifestazione - nata pacifica - e risoltasi come sappiamo. Anche quando le identità dei fermati, perché riconosciuti, è stata resa nota (ragazzi di buona famiglia alcuni, tifosi ultras altri e provenienti da ambienti anarco-insurrezionalisti altri ancora), non una parola per rimangiarsi l'errore: "abbiamo sbagliato, non erano celerini infiltrati, ma solo imbecilli violenti".
"Sorry" seems to be the hardest word...
E mi è dispiaciuto anche sentir plaudere ai danneggiamenti contro le vetrine delle banche. Posso avercela con i "banchieri", ma non con i "bancari", che sono gente comune come noi e tengono famiglia pure loro. Allora, la prossima volta che l'odiato Marchionne ne combinerà una delle sue, si organizzerà un'incursione per mettere a ferro e fuoco qualche concessionario Fiat, o qualche officina autorizzata? O magari si andrà direttamente in fabbrica? Così, oltre al fermo in cassa integrazione per mancanza di commesse ce ne sarà un altro per la ricostruzione dei luoghi di lavoro sabotati?
Domani ci sarà la manifestazione dei No TAV, che personalmente non condivido. Spero tanto di sbagliarmi, ma non sono ottimista. Temo ci saranno altri scontri e temo che i b.b. (o chi per loro) riusciranno ad infilarsi anche lì.
Farei una proposta. Senza ricorrere a riedizioni di leggi speciali, basterebbe apportare una piccola modifica ad una legge dello Stato già esistente (533 dell'8 agosto 1977 che ha modificato la precedente del 22 maggio 1975, n. 152).
"È vietato l'uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. È in ogni caso vietato l'uso predetto in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino... Per la contravvenzione di cui al presente articolo è FACOLTATIVO l'arresto in flagranza".
Scriviamo OBBLIGATORIO al posto di FACOLTATIVO e risolviamo la questione: inviti "il ragazzo di buona famiglia" a togliersi il casco e il fazzoletto che gli copre il volto. Non lo fa? Cazzi suoi. Manette. Così come dice la Legge. Che - mi sembra lo si stia ripetendo da diversi anni - auspichiamo sia uguale per tutti.
Ma anche osservata e rispettata da tutti.
Insinuare il dubbio che quei vandali delinquenti - con il vuoto pneumatico nel cranio coperto dal casco integrale - fossero al soldo di La Russa (o di Maroni), è stato vergognoso. E non perché nutra simpatia nei confronti dei due ministri: ma perché nutro più che simpatia per le nostre forze dell'ordine che - nonostante siano male organizzate, sottopagate e indignate pure loro - fanno comunque onestamente il proprio lavoro, e non ce li vedo a beccare una mazzetta per "infiltrarsi" in una manifestazione - nata pacifica - e risoltasi come sappiamo. Anche quando le identità dei fermati, perché riconosciuti, è stata resa nota (ragazzi di buona famiglia alcuni, tifosi ultras altri e provenienti da ambienti anarco-insurrezionalisti altri ancora), non una parola per rimangiarsi l'errore: "abbiamo sbagliato, non erano celerini infiltrati, ma solo imbecilli violenti".
"Sorry" seems to be the hardest word...
E mi è dispiaciuto anche sentir plaudere ai danneggiamenti contro le vetrine delle banche. Posso avercela con i "banchieri", ma non con i "bancari", che sono gente comune come noi e tengono famiglia pure loro. Allora, la prossima volta che l'odiato Marchionne ne combinerà una delle sue, si organizzerà un'incursione per mettere a ferro e fuoco qualche concessionario Fiat, o qualche officina autorizzata? O magari si andrà direttamente in fabbrica? Così, oltre al fermo in cassa integrazione per mancanza di commesse ce ne sarà un altro per la ricostruzione dei luoghi di lavoro sabotati?
Domani ci sarà la manifestazione dei No TAV, che personalmente non condivido. Spero tanto di sbagliarmi, ma non sono ottimista. Temo ci saranno altri scontri e temo che i b.b. (o chi per loro) riusciranno ad infilarsi anche lì.
Farei una proposta. Senza ricorrere a riedizioni di leggi speciali, basterebbe apportare una piccola modifica ad una legge dello Stato già esistente (533 dell'8 agosto 1977 che ha modificato la precedente del 22 maggio 1975, n. 152).
"È vietato l'uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. È in ogni caso vietato l'uso predetto in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino... Per la contravvenzione di cui al presente articolo è FACOLTATIVO l'arresto in flagranza".
Scriviamo OBBLIGATORIO al posto di FACOLTATIVO e risolviamo la questione: inviti "il ragazzo di buona famiglia" a togliersi il casco e il fazzoletto che gli copre il volto. Non lo fa? Cazzi suoi. Manette. Così come dice la Legge. Che - mi sembra lo si stia ripetendo da diversi anni - auspichiamo sia uguale per tutti.
Ma anche osservata e rispettata da tutti.
10 commenti:
Trovo un po' forzato paragonare un paranoico a un complottista (termine peraltro sbagliatissimo: un complottista è chi trama complotti, non chi tenta di svelarli, ma vabbeh....). La storia(eccola là) è piena di false flag accertati, come di infiltrati pagati per far casino, e più che a chi viene beccato bisognerebbe guardare a chi non viene beccato: riguardarsi Genova 2001, si impara molto.
Su tutto il resto, non sono d'accordo sui metodi di lotta. Ciò non significa che non sia d'accordo sui temi della lotta. La tav è una truffa, il sistema bancario è una truffa. Chi vi si oppone in maniera violenta purtroppo distoglie l'attenzione dal tema vero, ma non per questo bisogna dimenticarselo, e non per questo la ragione passa dall'altra parte.
@Rouge, dall'Hoepli: "Complottismo. Tendenza a progettare complotti e cospirazioni. Tendenza a vedere complotti dappertutto, anche senza fondamento, che spesso si manifesta come fissazione e mania.
E, ovviamente, nel post è impiegato in questa sua seconda accezione.
Quanto al guardare chi viene beccato piuttosto che chi non viene beccato, è un ragionamento che, a parer mio, non sta in piedi: sarebbe come chiedere a qualcuno di dimostrare che non ha commesso un certo reato. La prova impossibile.
Quanto ai temi della lotta - TAV a parte - sono d'accordo con te: le banche (i banchieri) sono sanguisughe e strozzini autorizzati. Ma i bancari che stanno dietro lo sportello dell'agenzia sono gente qualunque.
Per chiudere, lungi da me dimenticare il tema vero della protesta che era e resta sacrosanta. Ma non capisco la tua chiosa finale, per cui "la ragione passa dall'altra parte". Quale "altra parte"?
Un abbraccio.
sinceramente? io non lo so più da che parte sto
non approvo la violenza ma se l'avessero riversata dentro palazzo Chigi, entrando alla camera e scardinando poltrone, probabilmente avrei applaudito
Invece, questi è come se avessero preso a calci in culo gli uscieri di palazzo Chigi
che tengono famiglia pure loro
la versione complottistica me la sono persa, io pensavo li avesse mandati Grillo :)
Come detto anch'io non condivido il tirare sassi e prendersela coi bancari (anche se nessuno se l'è presa con i bancari, piuttosto con i bancomat), per il fatto che, appunto, si finisce col perdere di vista il motivo che porta a farlo, che per me rimane sacrosanto. Con "la ragione passa dall'altra parte" intendevo che molto spesso si ragiona per contrari, per cui se si ritiene che uno sbaglia, gioco forza l'altro ha ragione. In Italia l'essere manichei purtroppo è diventata la norma. Non dico che lo faccia tu, ma è l'atteggiamento di molti.
Su chi non viene beccato. Concorderai con me che di solito viene beccato qualcuno che guardacaso ha il profilo giusto per essere mediatico: er Pelliccia (ha tirato un estintore, facile collegamento con Giuliani), le due ragazze in Val di Susa, la ragazza pestata a Bologna. Chiediti come mai, e chiediti come mai chi spacca e devasta invece la fa franca. Insomma, forse non ci sono infiltrati, forse è tutta gente realmente incazzata, ma sia come sia viene lasciata fare. Non ti pare?
Non credo di essere complottista o complottardo pensando a quanta acqua porterà al mulino governativo questa giornata di disordini.Bisogna decidersi:o abbiamo dei Servizi diabolici, capaci di nascondere per sempre la verità su Ustica,Bologna,Piazza Fontana e quantaltro oppure un branco di perfetti incapaci,messi in ridicolo da quattro giovinastri velleitari privi di una qualche organizzazione militare.
Cara Bastian, condivido tutto.
Ti bacio virtualmente ;)
@Punzy, per esserti persa la teoria del complotto, si vede che hai girato poco in rete in quei giorni! ... e hai fatto bene!
Un beso.
@Rouge, la ragione passa sicuramente dall'altra parte, per me. E l'altra parte sono i manifestanti pacifici e le forze dell'ordine.
I cosiddetti b.b. hanno torto su tutta la linea.
E veniamo agli arrestati: è mia opinione che - in ogni caso - i b.b. siano imbecilli con Q.I. vicino allo zero e voglia solo di menar le mani. È facile che altri imbecilli - Q.I. sotto lo zero - si intruppino con loro e siano più facilmente acchiappati. Gli altri la fanno franca probabilmente perché sono più organizzati alla "guerriglia urbana" e hanno una sorta di ben collaudata strategia per defilarsi.
Quello che spero è che ora vengano comunque scovati e condannati esemplarmente. Anche sotto l'aspetto della refusione dei danni. Non hanno soldi? No problem: possono sempre fare la raccolta porta a porta della munnezza a 50 euro al giorno. Che è una paga da signori!
Ti abbraccio e sono contenta che (come si diceva da ragazzini) "non ci siamo litigati"!
@Lanza, per me la verità sta nel mezzo: non abbiamo servizi diabolici, ma neanche perfetti incapaci.
Credo che le forze dell'ordine abbiano ricevuto l'ordine di non rispondere alle provocazioni per evitare, appunto, gli incidenti. Ma è pur vero che in tal modo si consente agli scalmanati di farla da padroni.
E quanto al fatto che i b.b. siano privi di qualsivoglia preparzione "militare", non ne sarei molto sicura: ovviamente non è una preparazione avuta sotto le armi, ma sono ultra-organizzati e sanno strategicamente comunicare tra di loro. Come "giocatori di calcio" che seguono uno schema ad hoc e sortiscono l'effetto voluto.
Besos
@Ciamau, restituisco - in mancanza di meglio - il bacio virtuale!!!
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