Di economia - quella globale, importante, quella che muove capitali con 9 zeri - non capisco un'acca. Sto seguendo, praticamente in diretta, "Omnibus" su La7, il cui video troverete tra un po' sul loro sito (qui): ospiti, la Bonino, Tremonti, Massimo Giannini e Oscar Giannino. I dibattito è incentrato sulla questione Alitalia: si parla ovviamente molto dell'uscita notturna di Berlusconi e sulla ventilata proposta di cordata (pare non necessariamente solo italiana) per salvare Alitalia dal "ricatto" di Air France. E a me, che non capisco un'acca, pare che l'offerta di Air France sia proprio questo: la mano tesa da un cravattaro ad un imprenditore che sta affogando. Se è così, a mio parere, ben venga una nuova soluzione al problema. Purché non si tratti solo di un escamotage elettorale...
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4 commenti:
Mi spiace, ma non sono d'accordo. Air France si è aggiudicata in pratica un'asta pubblica. Ora non trovo giusto che il nano dica che non venderà l'Alitalia ai francesi solo per poterla dare ad una cordata italiana nei quali ci saranno i suoi figli....
Così oltre alle televisioni, avrà il controllo anche della compagnia aere di bandiera.
Io non capisco nulla, ma a me questo non sembra il "liberismo" che lui tanto decanta.
Il problema, Max, è che l'asta (e, bada bene, questo è stato il commento quadri-partisan di tutti gli intervenuti) non è stata "pubblica", ma vergognosamente pilotata: nel senso che si richiedevano ai partecipanti "qualità" che solo Air France possedeva. Come se io bandissi un concorso pubblico per un posto di segretaria, che però deve avere i capelli rossi, essere alta un metro e venti, avere l'incisivo scheggiato e un tatuaggio sul sedere con scritto "W la zia", e poi si presentasse una mia nipote (che non ho...) con questi attributi. Gli ospiti di stamattina erano anche d'accordo sul fatto che la visita di Sarkozy a Prodi non fosse per niente una visita "di Stato", ma d'affari. Perché hanno parlato proprio di Alitalia e Air France. Se allora tutto parte da un inciucio, da una gara che gara non è stata, ma un accomodamento dietro le quinte (ribadisco, relata refero, lo hanno detto 4 esperti su posizioni trasversali, e non io), allora ben venga pure un tentativo di Berlusconi.
Ma non ci vedrei niente male anche un intervento della magistratura: chissà perché se ne stanno buoni...
Ciao Volevo suggerirti di dare un'occhiata al mio blog. Ho pubblicato una mia intervista registrata una decina di giorni fa per il mio libro. Mi farebbe piacere un tuo commento.
io pure ci capisco poco però se è vero quello che diceva massi su privilegi e lucro che si è fatto sulla compagnia di bandiera allora tutto assume una certa logica: probabilmente airfrance ha capito che il problema in alitalia non sono della struttura in se ma della gestione: probabilmente caccia via un sacco di sindacalisti che pilotano i voti, niente più regalie di biglietti a politici e amici ,niente più scarpetta da fare col pane nel pentolone alitalia. ricordiamoci che è airfrance cioè compagnia francese e basta googlare un po' per ricordare cosa accadde qualche anno fa quando enel cercò di accaparrarsi delle centrali elettriche francesi all'asta. insomma anche in europa noi siamo italiani....
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